MOGGIO INCONTRA MOGGIO UDINESE. CRONACA DI UN VIAGGIO A 40 ANNI DAL TERREMOTO



MOGGIO UDINESE (UD) – Il Comune di Moggio, invitato, ha voluto partecipare con una folta delegazione alle cerimonie che si sono svolte in questi giorni presso quel borgo, colpito proprio 40 anni fa dal disastroso terremoto che ha devastato la cittadina distesa lungo il Canal del Ferro, diroccando oltre il 75% delle abitazioni, comprese le quattro chiese di Moggio Basso della Trasfigurazione, di San Floriano a Dordolla, di Sant’Antonio Abate a Ovedasso e soprattutto la chiesa dell’Abbazia San Gallo di Moggio Alta, con annesso il monastero delle suore Clarisse e infine le cappelle delle frazioni di Bevorchians, del Pradis e le casette della Moggessa.

Ecco il diarto di viaggio curato da don Agostino Briccola:

Siamo partiti alle 4 del mattino, e dopo l’unica sosta doverosa alle 8 e 30 presso l’autogrill di Padova, ci siamo subito diretti a Moggio Udinese. All’uscita dall’autostrada, per un suggerimento errato di qualche accompagnatore, invece di imboccare la strada cantonale per Tarviso, abbiamo imboccato quella per Tolmezzo. Avevamo un buon margine di tempo e così, nonostante l’errore, siamo arrivati in perfetto orario nella cittadina friulana. Alle ore 11 il raduno per l’alzabandiera sulla piazza e poi nella sala comunale l’incontro con le autorità guidato dal Sindaco Giorgio Filaferro. MOGGIO A MOGGIO INTERNOErano presenti il Prefetto della Regione Friuli Venezia Giulia, il sindaco di una cittadina francese gemellata a sua volta Bromont Lamonthe della regione francese Clemont-Ferrant, il nostro sindaco Graziano Combi. Discorsi del Sindaco, del Prefetto, del Sindaco di Bromont, del prefetto austriaco di Willach, con tanto di traduttori dal francese e dal tedesco, del generale Jobbe che si è emozionato, capitano della caserma nella notte del terremoto, del nostro Sindaco Graziano Combi, il più veloce ed il più applaudito. Poi altre testimonianze di alpini, sindaci presenti del tempo del terremoto. È seguita la consegna dei regali. Da parte nostra un cesto dei nostri prodotti locali e di uno scarpone portafiori scolpito da Marco Ciacci.

Al termine della riunione pranzo presso la “Tenda dei Fragis”, la tenda dei fratelli, preparata per oltre 500 persone e servita dalla Protezione civile, dai volontari e dagli Scaut.

Pomeriggio libero per le nostre donne che hanno voluto visitare il mercato rionale. Alle ore 17 visita al monastero delle Suore Clarisse ed incontro con la Madre superiora o badessa; alle 18 santa messa concelebrata da don Lucio, don Agostino e padre Raphael, giovane sacerdote che aiuta in parrocchia ed in altre due parrocchie confinanti.

La cena è stata servita nei locali della scuola media dove è allestita una grande mostra a pannelli che racconta la storia di Moggio Udinese prima e dopo la Prima Guerra Mondiale fino al momento del terremoto.

Al termine, grande spettacolo nella salone con proiezioni: due filmati riguardanti Moggio U. che raccontavano quanto accaduto, riproponendo le abitazioni e le strade prima e dopo il terremoto. È seguita un’intervista dei ragazzi delle scuole elmentari, e alcune piccole scenette preparate dagli scaut. Sono seguiti altri interventi degli alpini, del sindaco Nardin Forabosco al quale va un ringraziamento particolare, perchè è stato con noi praticamente dal mattino a sera inoltrata.

MOGGIO A MOGGIO CHIESALa domenica mattina è stato dato tempo libero fino alla celebrazione della santa messa nella nuova chiesa della Trasfigurazione. Al termine della santa messa, dopo le parole di solidarietà, lo stesso don Agostino ha consegnato una bellissma icona della Madonna che tiene in braccio Gesù Bambino affidando la comunità moggese a Maria, la mamma delle mamme, proprio nel giorno della festa della Mamma.

Anche il sindaco di Moggio Udinese in chiesa ha voluto salutare e ringraziare tutte le delegazioni presenti. Poi sulla gradinata della chiesa si è fatta una foto di gruppo.

A mezzogiorno ci siamo recati a Nimis, dove è sepolto Luca de Toni che è stato sindaco per due mandati a Moggio U. Poi di nuovo verso San Michele del Carso per il pranzo. Siamo giunti alle ore 14 presso una locanda tipica, la locanda Devetak: cibo ottimo e libagioni abbondanti per tre ore. Alle 17 partenza per casa raggiunta alle ore 23.

Un ringraziamento agli organizzatori perfetti in tutto e in particolare ad Andrea Corti, vicesindaco, responsabile del buon funzionamento.

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