PREMANA CEDE LE ACQUE DEL FRAINA/TRA SFRUTTATORI E ALPIGIANI LA GIUNTA CODEGA SCEGLIE LO SCONTRO CON I SECONDI



fraina-e-nicoletti-commissarioPREMANA – Ci era già saltata malamente una giunta comunale, con la clamorosa “prima volta” di un commissariamento prefettizio per il Comune, ma a Premana è chiaro che le vicende ambientali sono e restano al centro della scena. Una scena paludosa, che vede soggetto inerme il territorio – sfruttato come pochi altri in Italia – e quali attori erranti amministrazioni locali, ecologisti, imprese.

Ultimo atto, venerdì sera, l’incredibile sgravio degli usi civici per l’area di Fraina, approvato dalla sola maggioranza e con l’opposizione che ha abbandonato l’aula, ritenendo il punto in discussione illegale e illegittimo. premana-fazzini-e-segretariaCodega & C. insomma a testa bassa, con l’alterigia di chi va in aula ricordando di essere stata eletta “con il consenso di oltre il 70% dei premanesi” e per questo si sente legittimata a decidere con la sua amministrazione su un tema così delicato e divisivo. Lo stesso che, già prima dell’affossamento della giunta di Nicola Fazzini, aveva portato nel 2014 alla beffarda sconfitta dei baldanzosi dell’area di centrodestra, lanciatissimi con tanto di ministro in elicottero ma bastonati dai premanesi, preoccupati (allora) proprio della difesa del loro territorio.

centrali idro diga premana2Sono bastati pochi anni per ribaltare la questione e consentire l’ennesimo scempio ambientale in nome del profitto (altrui). Già perché nel registrare come la nuova centralina che sarà costruita a Fraina porterà un ricavo di circa 1,3 milioni di euro all’anno ci si dimentica che nessuna entrata è certa per le casse comunali in quanto gli eventuali ricavi per il Comune saranno destinati a “compensazioni a difesa del territorio”.

Intanto, tra una cosa e l’altra, i privati che operano in un paese che “svende” le sue acque, le centrali impiantate nel premanese finiranno per generare ricavi da milioni di euro; fatturati pressoché perpetui (per loro) e ambiente sottratto per altrettanto tempo a Premana e ai suoi silenziosi cittadini.

CODEGA ELIDE 1PCerto, la minoranza è uscita dall’aula piuttosto schifata; dall’altro lato quelli della Codega hanno votato compatti per il , scegliendo di fatto con chi doversela vedere e decidendo che è meglio affrontare (forse) alpigiani e ambientalisti incazzati piuttosto che la potenza degli imprenditori dello sfruttamento delle acque. Perché il tema, comunque lo si voglia girare, rimane quello: se il business si prende il Fraina, a scatenarsi dovrebbero/potrebbero essere i detentori legittimi degli usi civici e i difensori delle acque e dell’habitat; di contro, ecco quanto ha voluto evitare il governo pro tempore di questo paese, la diffida e la probabilissima azione legale di una potente holding dello sfruttamento delle acque che sarebbe arrivata (come puntualmente minacciato poco prima della caduta di Nicola Fazzini) dritta dritta a carico della maggioranza di oggi.

provincia-lecco-e-svizzeraDalle parti di Premana, alcuni anni fa, c’era voglia di Svizzera, si sognava di indossare i colori rosso bianchi nell’utopia di entrare a far parte della democrazia del benessere dei nostri vicini. Nella Confederazione un argomento così spinoso sarebbe sicuramente stato oggetto di referendum e non dell’italianissimo sistema della delega che fa diventare potere assoluto – anche rispetto alle generazioni a venire – quello dell’eletto con maggioranza.

Insomma la Codega è rimasta “sola” a votarsi questa cosa. Ma l’ha fatto.

premana-consiglio-fraina-73Intanto il fronte opposto parla di diritti degli alpigiani della Rasga calpestati: a perdere oggi sono i veri detentori degli usi civici del territorio interessato dalla realizzazione della condotta e della centralina idroelettrica. “Il sindaco poteva dire di no – affermano stamattina a Premana – come hanno fatto le sue colleghe di Casargo e Pagnona, che con un secco rifiuto non hanno permesso la costruzione delle centraline in Valmarcia e sul Varroncello“.

Ma qui siamo a Premana, dove una valanga “bulgara” di voti ha promosso un’amministrazione comunale che ben si sapeva avrebbe compiuto quanto perpetrato venerdì sera.

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