ESCLUSIVA/TUTELA MINORI: ECCO COME “FANNO SOLIDARIETÀ” I NOSTRI COMUNI. TUTTE LE PERCENTUALI PAESE PER PAESE



VALSASSINA/LAGO – Ieri abbiamo anticipato il buon esito dell’ennesima riunione tra i sindaci dell’Ambito distrettuale di Bellano, impegnati a ridisegnare le quote di “solidarietà” nella gestione della sempre più costosa partita dell’aumento delle spese per la tutela dei minori (assegnata ai Comuni) e alla relativa mancanza di fondi.

Si sono infatti verificate situazioni particolari che vanno a impattare su paesi piccoli ma con alcuni casi di affidamento e tutela che hanno fatto lievitare i costi al punto da renderli quasi insostenibili – in realtà di dimensioni così ridotte che le spese del Sociale incidono enormemente sui bilanci di quei municipi.

Ecco allora l’accordo raggiunto ieri in sede di assemblea dei paesi – nella sede della Comunità Montana, ma l’area interessata è più ampia di quella dell’ente, comprendendo località come Ballabio, Mandello e altre che sono geograficamente affini ma fanno parte di un’altra CM.

Ebbene, questi Comuni hanno deciso ieri di rimodulare le quote di solidarietà “tra di loro”. VN propone in esclusiva ai suoi lettori la tabella con le nuove cifre e percentuali (cliccandola si ingrandisce al meglio):

Salta all’occhio, nel capitolo più spinoso dal punto di vista quantitativo (colonna in giallo “spesa tutela“) come tra le nuove percentuali di solidarietà “tra Comuni” vengano maggiormente beneficiate le situazioni di Esino Lario e Premana – effettivamente quelle nelle quali la spesa per abitante risulta più elevata.

Certo però che Esino ottiene il 70% di rimborso al pari della capitale delle lame ma partendo da una spesa pro residente che è superiore di quasi tre volte rispetto all’altro Comune e a fronte di un totale di poco inferiore (149mila euro contro 166mila) che dunque incide moltissimo sul bilancio del municipio tra lago e monti. Ballabio, Dervio e Valvarrone ottengono il 60%, altri borghi “si sacrificano” – ad esempio Cremeno, che paga 33,4 euro ad abitante ma riceve “solo” il 40% di rimborso.

I lettori possono comprendere la situazione analizzando la tabella, che mette in evidenza le situazioni differenti tra i vari paesi ma soprattutto mette in luce quanto “pesi” la partita complessiva sulle tasche dei Comuni – enti ai quali viene demandata dallo Stato la gestione economica di un fenomeno in costante crescita. Una autentica “patata bollente” che la Regione sta sottoponendo a Roma, segnalandone il peso ormai pressoché insostenibile specie per le comunità più piccole (che nei nostri territori sono storicamente numerose).

RedVN

 

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