ROMA – Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino, chi prende le decisioni (e si assume le responsabilità) quando entrambi i corpi operano in uno stesso scenario di emergenza? Ai massimi vertici è una discussione che si trascina da anni, e questo giornale se ne occupa da tempi non sospetti.
In questi giorni altro si è mosso su questo fronte, è stata infatti resa nota la posizione dell’Avvocatura generale dello Stato chiamata a dare l’interpretazione definitiva alla Circolare prodotta per stabilire le gerarchie.
La massima struttura di consulenza giuridica ha dunque ribadito il principio che vuole al comando il corpo superiore: in estrema sintesi, quando una Prefettura richiede l’intervento dei Vigili del Fuoco in un soccorso montano in cui è presente anche il Soccorso Alpino, il coordinamento spetta ai primi.
A renderlo noto una nota del Ministero dell’Interno a firma dell’ingegner Carlo Dall’Oppo, Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
“L’Avvocatura generale dello Stato – spiegano dal Viminale – si è espressa al fine di chiarire l’ambito delle competenze, in materia di soccorso pubblico, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico (Cnsas). L’obiettivo principale è quello di dirimere le divergenze interpretative del vigente quadro normativo al fine di assicurare, nel contesto del soccorso pubblico, l’incolumità delle persone e la salvaguardia della vita umana“.
“L’Avvocatura Generale dello Stato ha, pertanto, stabilito che il Cnsas ha competenza ad intervenire nelle operazioni di soccorso in territorio montano, in ambiente ipogeo o in zone impervie del territorio nazionale, ma non in via esclusiva. Quando le operazioni di soccorso, nei predetti scenari, si inseriscono nel contesto di un intervento emergenziale di protezione civile, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco spettano compiti di coordinamento delle altre forze in campo. Qualora, sempre nei predetti scenari, intervengano, al di fuori di un intervento emergenziale di protezione civile, anche squadre di soccorso appartenenti al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a quest’ ultimo spettano i compiti di coordinamento e direzione delle operazioni“.
Detto dell’aspetto politico e dirigenziale, chi come i cronisti di questo giornale quotidianamente si confronta con professionisti, tecnici e volontari di entrambi i Corpi, ovvero coloro i quali “si sporcano le mani” negli interventi di soccorso, può tranquillamente rivelare che nel concreto certe distanze sembrano essere colmate. Di recente si coglie infatti uno spirito diverso nel vedere all’opera Vigili del fuoco e Soccorso alpino gli uni accanto agli altri; certe frizioni, condizionate certamente dalla lunga querelle sopra citata, sono infatti superate a vantaggio di rispetto e armonia. Un bene per tutti, in primis per i cittadini che su Vigili del Fuoco e Cnsas hanno sempre saputo di poter contare.
C.C.