DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA DOMENICA DI PASQUA



La gioia profonda mi lega la lingua e mi impedisce di parlare. Spinge le lacrime fino a rendere lucidi lucidi gli occhi che si sforzano con grande fatica a non lasciarle scorrere sulle guance. La gioia vera mi fa sentire troppo piccolo per riuscire a contenerla. Fossi stato uno dei dodici mi sarebbe successo così nel ritrovarmi davanti agli occhi Gesù vivo.

Fossi stato lì, ritrovata in me una calma capace di controllare gli effetti della gioia, avrei detto così a Gesù…

Avevi ragione tu, Gesù!

Hai fatto bene a fidarti del Padre facendo quello che hai visto fare a lui! Hai fatto bene a credere che la sua volontà è la nostra salvezza perché è sempre e comunque volontà di vita piena per noi! Hai fatto bene a fare del “suo” silenzio lo spazio per la tua libertà, la tua fede, la tua carità e la tua speranza. Hai fatto bene a consegnargli la tua vita, a mettere nelle sue mani il tuo Spirito.

Avevi ragione tu, Gesù!

Se il chicco muore produce molto frutto! L’amore è sbaragliante, ha una forza incredibile, vince le paure, vince la morte. Esagerare nell’amore è far trionfare la vita. Avevi ragione tu, nasciamo per non morire più. Dare il perdono è dare vita, è come far risuscitare i morti e perdonare è proprio di chi non vuole assolutamente avere niente a che fare con il potere della morte. I segni delle ferite sono ora per noi come delle feritoie attraverso le quali siamo possiamo vedere tutti in un modo nuovo, come persone meritevoli di stima, persone da amare, fratelli e sorelle.

Avevi ragione tu, Gesù!

Hai fatto bene a riporre nel Padre la tua speranza e anche a riporla nell’uomo. Hai affrontato la passione sperando che qualcuno potesse comprendere il tuo amore. Così è avvenuto! Uno dei due malfattori e il centurione romano si sono aperti alla fede. Nicodemo, Giuseppe di Arimatea erano lì e hanno reso omaggio al tuo corpo, Maria tua madre e altre donne, il giovane Giovanni si sono uniti a te nell’offerta della vita.

Hai fatto bene anche a sperare nei tuoi discepoli, così simili a me, a noi, così fragili, paurosi, meschini, egoisti ma capaci, grazie alla tua pazienza, alla tua misericordia di intraprendere cammini di conversione nel desiderio di assomigliarti fino a fare della loro stessa vita in dono.

Hai fatto bene a fidarti anche di me, Signore.  Il tuo amore è sbaragliante vincerà anche in me.

Don Stefano Colombo
Casa Paolo VI – Concenedo

 

 

 

 

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