LECCO – Torna sui banchi del consiglio provinciale – e lo fa da unico esponente della Valsassina – il sindaco di Casargo Antonio Pasquini, eletto come terzo più votato nella lista del centro destra (con 4.936 voti “ponderati”).
Lo abbiamo intervistato, con un occhio particolare per la sua rappresentanza del nostro territorio – ma non solo.
Sente una responsabilità nell’essere l’unico valsassinese in consiglio provinciale?
Sì e cercherò di mettermi al servizio della Valsassina, un territorio stupendo ma fragile dal punto di vista viabilistico, idrogeologico, con problematiche legate al trasporto pubblico, alla distanza dai servizi etc. Il tema non è che il sottoscritto sieda in consiglio provinciale ma che una delle ‘Aree interne’ abbia almeno un rappresentante in Provincia. La Valsassina non sempre riesce a fare squadra sulle varie tematiche, a volte prevalgono campanilismi, personalismi e anche per queste elezioni è emerso un senso di appartenenza solo in parte, ma è stato sufficiente per permettermi di sedermi fra i banchi di Villa Locatelli.
Quali istanze locali intende portare avanti nel suo mandato in Provincia?
In questi anni è stato fatto un ottimo lavoro dalla presidente Hofmann, dai consiglieri provinciali e della struttura, ma a causa di una situazione di carenza di risorse economiche e umane permane una notevole distanza fra la Provincia e i Comuni, le imprese, i cittadini, le realtà associative; inoltre la Legge Delrio non facilita una azione politica e amministrativa incisiva. Questa distanza va ridotta. Accanto alla manutenzione degli oltre 300 km della rete viaria, l’attenzione alla formazione, il trasporto pubblico, la Provincia deve fare da raccordo e sintesi sulle grandi partite dei servizi che le varie società pubbliche erogano: servizio idrico e ciclo dei rifiuti.
Tecnicamente, cosa ha pesato nel successo del cdx in queste elezioni? Peso dei piccoli Comuni, lista unica o altro ancora?
Sicuramente la lista unica e l’attenzione del centrodestra alle amministrazioni comunali al di la del colore politico, con buonsenso e con concretezza.
Alcuni elementi di spicco della Lega sono rimasti fuori (Simonetti, in particolare). Un problema a livello di alleanza?
Mi spiace per Simonetti, ha ricoperto, per diversi mandati, il ruolo di consigliere provinciale con passione e competenza; sicuramente la sua assenza da Villa Locatelli si farà sentire. Svolgo il ruolo di sindaco e ora di consigliere provinciale, non mi resta molto tempo per occuparmi d’altro quindi lascio ad Alessandro Negri (nella foto a sinistra), segretario di Fdi, a Fabio Mastroberardino e all’europarlamentare di riferimento di occuparsi degli aspetti delle alleanze. Fratelli d’Italia, partito ultimamente litigioso, ha trovato una inaspettata e straordinaria unità che ha portato a raddoppiare la propria presenza in Provincia.
“Baratterebbe” il seggio a Villa Locatelli con un incarico di peso in Comunità Montana?
Fine settembre/inizio ottobre è il periodo giusto per la – ma agli amministratori ho chiesto il voto per essere eletto in Provincia, non per altro.
Infine, come valuta l’ipotesi di passaggio alla Valtellina di Colico?
Valuto piuttosto l’ipotesi di Bellagio con Lecco…
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Intervista di
Sandro Terrani
Direttore responsabile
Valsassinanews.com