VALSASSINA – Nuova puntata della rubrica di VN dedicata al mondo degli animali – in particolare (ma non solo) quelli che ci sono più vicini e fanno proprio parte delle nostre famiglie. RACCONTI BESTIALI è uno spazio quindicinale che ogni due settimane ci accompagna alla scoperta dei nostri amati cani, gatti e altre creature da comprendere per apprezzarle al meglio. A cura delle veterinarie Rosa Gorio ed Elisabetta Mariani.
RACCONTI BESTIALI – Quando “Tippete” balla il tip tap, ovvero cosa fa un coniglio quando è spaventato
I conigli sono animali molto sensibili, e decisamente più complessi di quanto si pensi, ne abbiamo già parlato all’interno della nostra rubrica qualche mese fa.
Comunicano principalmente attraverso posture e comportamenti, ed è importante osservarli attentamente per capire se sono rilassati o spaventati. I conigli sono il terzo animale da compagnia più popolare dopo cani e gatti, e si stima che circa il 5,2% delle famiglie italiane abbia almeno un coniglio da compagnia. Alla base della loro popolarità c’è però spesso la convinzione che siano animali poco complessi e che non richiedono particolari cure, pregiudizio molto distante dalla realtà: i conigli stringono legami sociali molto forti, anche con gli esseri umani, ed essendo in natura prede l’aspetto fisico e i modelli di comportamento si sono evoluti per favorire la sopravvivenza. È dunque molto importante, per assicurare loro le migliori condizioni di vita, comprenderne il linguaggio corporeo e le emozioni. In particolare, per capire se un coniglio è rilassato o spaventato ci sono diversi modi, basati su segnali visivi, sonori e comportamentali: vediamo a cosa è necessario prestare attenzione.
In quanto prede, i conigli tendono a usare il meno possibile i suoni per comunicare, così da evitare di attirare l’attenzione di potenziali predatori. Per capire le loro emozioni e i loro stati d’animo è più utile l’osservazione dei segnali visivi, ovvero il movimento delle orecchie, il modo di camminare, la posizione della coda e la postura.
Un coniglio rilassato, per esempio, solitamente resta sdraiato su un fianco, o sulla pancia con le zampe posteriori distese, o ancora seduto con le orecchie appoggiate in modo “soffice” sulla testa.
Un coniglio spaventato, invece, tenderà a scappare e a cercare luoghi in cui nascondersi. Se non ve ne sono a disposizione, solitamente adotta una postura accovacciata, così da sembrare il più piccolo possibile, tenendo gli occhi sbarrati e le orecchie all’indietro. Le orecchie sporte in avanti sono un altro segnale di stato di allerta o di allarme.
Come detto, i conigli usano raramente i suoni per comunicare, ma ci sono delle eccezioni: possono manifestare la loro frustrazione o nervosismo sbattendo le zampe. Potrebbe accadere se si sentano minacciati o disturbati da qualcosa nell’ambiente circostante, come un rumore forte o la presenza di un estraneo, ma anche per lanciare un avvertimento: i conigli possono utilizzare il battito delle zampe come mezzo per avvisare altri conigli o membri del gruppo di un pericolo imminente. Si tratta di una forma di comunicazione interna per segnalare la presenza di una possibile minaccia, e può essere associata al digrignamento dei denti o al soffio.
Un’altra situazione in cui il coniglio potrebbe emettere suoni è quando ha molto dolore, o molta paura. In questi casi è possibile sentirlo fare un verso molto alto, che assomiglia a un urlo, e che serve anche ad avvisare altri conigli.
Quando un coniglio domestico si sente minacciato o spaventato tende ad adottare anche una serie di comportamenti peculiari. Oltre a sbattere le zampe sul terreno, potrebbe appunto tenere le orecchie appiattite sulla testa e spalancare gli occhi, accelerando la respirazione. Anche la marcatura “disordinata”, con feci lasciate in zone dove di solito non sporca, è un segnale di mancato adattamento o stress.
In situazioni di paura, se preso in braccio (non lo ama particolarmente, perché in quanto preda non apprezza le altezze e preferisce stare a livello del terreno), potrebbe poi scalciare con le zampe posteriori o arrivare a mordere. Leccare l’umano di riferimento è invece solitamente segno di attaccamento, così come leccarsi le zampe in sua presenza, ma se il leccamento diventa ossessivo, di contro, potrebbe essere specchio di disagio e stress, oltre che avere ricadute sull’apparato digerente per la formazione di boli di pelo.
Conoscere il suo comportamento può essere di aiuto per prevenire situazioni troppo stressanti che possono diventare fatali per lui.
Dr.ssa Elisabetta Mariani
Presentazione delle nostre professionalità
Eccoci qui! Come quando si entra in una casa nuova sono d’obbligo le presentazioni: siamo le dottoresse Rosa Gorio, medico veterinario esperto in comportamento ed Elisabetta Mariani, biologa con indirizzo fisiologico etologico.
Entrambe siamo educatori cinofili con approccio cognitivo zooantropologico e ci occupiamo prevalentemente di cani, ma non solo.
Questa rubrica vuole raccontarvi delle curiosità sul mondo dell’animalità, ma anche sfatare miti e false credenze sulle creature grandi e piccole che popolano il nostro mondo, in particolare il nostro territorio valsassinese.
Non siamo “autoctone”, ma abbiamo scelto di vivere in Valsassina con le nostre famiglie, quindi ci perdonerete se parliamo di questo territorio come anche un po’ nostro: questa valle ci ha adottato e fatto sentire parte di questa comunità. La nostra formazione parte dall’Università perché entrambe abbiamo scelto delle facoltà che hanno come obiettivo lo studio del mondo animale e del suo benessere, pertanto il nostro percorso si è sempre arricchito di stages e specializzazioni che ci hanno portato ad avviare delle professioni con questi tipi di indirizzo.
Siamo unite, oltre che da un’amicizia decennale, anche dalla passione per la pedagogia, l’etologia e la comunicazione nel mondo animale. Il nostro approccio si differenzia dal metodo addestrativo in quanto tiene conto del mondo sistemico e del gruppo sociale a cui appartiene quell’animale, quindi per noi le modalità di intervento sono di carattere multidisciplinare.
Ci piace sognare e, in collaborazione con ATS Monza Brianza, abbiamo avviato delle serate per il conseguimento del “patentino per proprietari di cani” in modo da fornire più informazioni possibili, sostenute da persone qualificate, per fare cultura in ambito cinofilo, ma non solo. Grazie a questa opportunità, potremo arrivare a più persone e fare conoscere questo mondo e questo approccio che caratterizza le nostre professionalità e il nostro sguardo sul mondo.
Vi aspettiamo!
Dr.ssa Elisabetta Mariani
Biologa e Formatrice
Istruttrice cinofila
con approccio CZ
Dr.ssa Rosa Gorio
Medico Veterinario esperto in comportamento
Educatore cinofilo con approccio CZ