IL DOMENICALE DI R.B./SEGNALI DAL PASSATO, DAL PRESENTE E PER IL FUTURO



Ma penso che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perché noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è risorto 

(Dio è mortoFrancesco Guccini – 1967)

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Oggi domenicale diverso. R.B. non scrive. Legge.

Assieme a voi.

Natale 1978 – Laura Valsecchi – Alunna della 2^ C – Scuola Media della Valsassina

40 ANNI TERREMOTO FOTO MELESI - bambini valsassinesi in FriuliCarissimi amici del Friuli, a Natale non dovrebbero esserci che gli angeli senza casa, e mentre penso questo sento una gran pena nel cuore per tutti voi che casa non avete.

Forse Gesù vi tiene come angeli, vicini alla Sua povertà e alla Sua grandezza.

Semto l’umanità che ha freddo e fame in questa notte di Vangelo, triste come quella di gesù.

Sono con voi, nelle vostre strade in silenzio, mute, ferite a morte.

Gesù ha dato convegno al cuore di tutti, anche al mio, che vuole parteciparvi con ogni sentimento di tenerezza e di amore.

Un tumulto di sensazioni è nel jio ricrearvi, in questo lontano inverno; immensamente grandi nella sventura, esemplari nella dignità, sublimi nella speranza che voi ci passate come vero e autentico messaggio del Natale.

Io ho casa e famiglia ma l’immensa povertà della salute che metto vicino alla vostra per non sentirmi sola e per darmi amicizia come posso.

Passi il natale e vi porti tutto il bene del Signore e il bene di Laura.

 

8 maggio 2016 – Avilla di Buia – Antonio Melesi – Già sindaco di Cortenova

Tonino Melesi e Valerio BenedettiE oggi sono qui in rappresentanza di tutta la comunità di Cortenova e della Valsassina con il Sindaco valerio Benedetti e con mio fratello (uno dei compagni di avventura di quel lontano 1976) per ricordare questi 40 anni di amicizia e solidarietà tra le due comunità della Valsassina e di Avilla che spero abbiano a continuare e rinforzarsi nel tempo e restino di stimolo ed esempio per tutti i nostri giovani in avvenire.

In questo tempio, segno della nostra amicizia, permettetemi di ricordare tutti coloro che furono protagonisti di questa meravigliosa storia e che in questi anni ci hanno lasciato.

Tanti gli amici friulani e valsassinesi che non ci sono più e che da lassù condivideranno con noi questa giornata di festa, carica di ricordi e speranze. Fra tutti vorrei ricordare in particolare tre persone a me particolarmente care con le quali ho condiviso una sicnera stima e amicizia.

Mons. Saverio Beinat, persona eccezionale, che con il suo sorriso accattivante e la sua ironia ha saputo conquistare la stima, la fiducia e il cuore di tutti, amato e venerato anche da tantissima gente della Valsassina.

L’architetto Delino Manzoni, stimato professionista che ha capito e accettato senza la minima esitazione il pensiero di Don Beinat offrendo la sua disponibilità per la progettazione e la direzione lavori per la chiesa.

L’impresario Gianni Taboga, amico vero e sincero e costruttore della chiesa che sempre ha lasciato la sua porta aperta alle nostre necessità nelle numerose visite ad Avilla.

A tutti voi un sentito grazie per l’invito, per l’ospitalità che sempre ci avete riservato e, non ultimo, anche per l’insegnamento che ci avete dato.

Si, è vero, pensiamo di avervi dato qualche cosa, ma siamo fermamente convinti di aver ricevuto tantissimo.


8 maggio 2016 – Avilla di Buia – Valerio Benedetti – sindaco di Cortenova

Friuli 1Buja anno 1976: ero un bambino e mi ricordo vagamente di quanto successo, ne sentii parlare più nell’immediato futuro in quanto si cresce e si prende coscienza dei problemi della vita.

Buja anno 2016: tutto ciò che non ricordo di quel lontano 1976 è come se fosse stato riesumato da una memoria recondita che non sapevo di avere.

Invitato ad andare con uno dei premiati di domenica 8 maggio 2016,  Antonio Melesi, in compagnia di suo fratello, ho accettato l’invito e oggi sono, come non mai, contento di averlo fatto.

L’accoglienza avuta da parte i coloro che vissero in prima linea l’accaduto mi ha fatto sentire come se anch’io fossi stato là nel 1976 ad aiutarli e condividere le loro disperazioni; si parlava di episodi accaduti durante la ricostruzione e si sentiva ancora tangibile la forza uscita dalle loro anime per ripartire.

Drammi, come quello del sisma, che successivamente hanno fatto nascere delle “favole”, ma quelle reali, che creano legami inscindibili, che ho sentito “miei” anche se allora non c’ero.

Tutto ciò testimonia che in quei momenti tragici anche il più piccolo degli aiuti riempie vuoti enormi, soprattutto se vissuto sul campo, condividendo le difficoltà e i momenti drammatici, comprese le perdite umane.

E ciò deve essere un sprone per tutti, io per primo, che aiutare la gente quando è in difficoltà restituisce più di quanto si dà, cosa che in parte abbiamo sperimentato anche a Cortenova nel 2002.

Concludo qui, sono sintetico di indole nella scrittura, ma questo weekend è stato un valore aggiunto cruciale nell’esperienza di vita.

Grazie a tutta Buja per avermi trasmesso questo calore e sincero senso di appartenenza.

Buona domenica.

BENEDETTI TESTINA
Riccardo

Benedetti
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