BAIEDO, PROVE TECNICHE DI… LEONARDO SULLA PARETE DELLA ROCCA



PASTURO – Una foto, diverse email e pure alcune telefonate da lettori incuriositi, martedì sera sul tardi, quando passando davanti alla Rocca di Baiedo, tra Pasturo e Introbio, l’attenzione è stata catturata da una “proiezione” enorme e suggestiva sulla parete che tanti appassionati utilizzano per esercitarsi nell’arrampicata sportiva.

Si trattava di un volto, quello nell’immagine che proponiamo in pagina, che qualcuno ha descritto come “quello di Gesù Cristo” e altri hanno invece hanno individuato in Leonardo da Vinci.

Nell’eterno dibattito tra fede e scienza, va detto che al 99% hanno avuto ragione i secondi: la nostra redazione si è attivata e ha scoperto infatti che sono in corso – un po’ “segretamente” – delle prove tecniche di illuminazione speciale della storica Rocca, sulla quale ieri sera è stato proiettata l’immagine di un volto. La nostra fonte non è scesa nei dettagli ma ci ha fatto capire che si tratterebbe di una delle iniziative nell’ambito delle celebrazioni per la ricorrenza (proprio nel 2019) dell’anniversario dei 500 anni dalla morte di Leonardo; un intero anno dedicato al Maestro da Milano e dalla Lombardia, compreso a quanto pare questo blitz” notturno che ha fortemente colpito e impressionato, in positivo, i valsassinesi di passaggio.

A breve maggiori particolari su una manifestazione che con ogni probabilità verrà dettagliata e presentata al meglio. Ma che già nelle sue ‘prove generali‘ è riuscita ad attirare la curiosità di molti.

RedCult

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SCHEDA: LA ROCCA DI BAIEDO/Di Silvia Tenderini

La Rocca di Baiedo chiude la Valsassina, alla metà del suo corso. La spaccatura nella roccia lascia passare appena il fiume Pioverna e il tratto della strada provinciale, non troppo larga in verità. A sud, l’ampia piana di Pasturo, è stata da sempre adibita a pascolo, prima che vi costruissero capannoni industriali. A nord, si trova l’abitato di Introbio, con le case raggruppate attorno alla torre, e i prati in riva al fiume.

ARisultati immagini per Lasco, il bandito della Valsassinalla fine dell’Ottocento il romanziere di Bellano Antonio Balbiani, nel suo libro Lasco, il bandito della Valsassina, descriveva così la rocca: “ …non lasciando che un varco non più largo di cento braccia, dove tra altissimi precipizi scroscia l’onda rapida della Pioverna. Da tre lati s’offre l’eccelsa rupe sì scabra ed irta, che la si direbbe a perpendicolo”.

Lì dove la valle si stringe, in quella gola ombrosa e fredda, ora c’è solo il ponte sul Pioverna, e una cappelletta dove una fonte offre acqua fresca. Ai lati, rocce a strapiombo incombono sul percorso.

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