LA LECTIO DI DON GRAZIANO: ACQUA PER LA NOSTRA SETE



L’acqua viva è lo Spirito. Il tema dell’acqua viva risulta ovvio nel Vangelo di oggi. La richiesta “dammi da bere” rivolta da Gesù alla donna samaritana che si avvicina al pozzo con la brocca, ricorda la sete del popolo ebreo nel deserto del Sinai.

<il tema dell’acqua viva sulla bocca di Gesù rivela una relazione diretta con il dono di Dio che è il suo Spirito d’amore, e con il tema battesimale che viene accentuato man mano che ci addentriamo nella Quaresima. Nel Vangelo di oggi è inoltre intercalato un secondo tema: il culto a Dio in spirito e verità.

Ora, il brano in cui è descritta l’autorivelazione di Gesù alla donna samaritana attraverso il simbolo dell’acqua è, psicologicamente parlando, una delle pagine più belle del quarto Vangelo. Nel dialogo con la samaritana, Gesù sviluppa una fine pedagogica catechetica. La conversazione parte dalla sete di Gesù che chiede acqua alla donna per arrivare all’acqua che Egli offre. Acqua viva che spegne la sete per sempre e diventa in chi beve una sorgente che zampilla per la vita eterna.

Questo è il dono di Dio che la samaritana ignora: la vita nella pienezza eterna per mezzo della fede in Cristo, Messia atteso. Per capirlo, è necessaria la luce di Dio. Per questo, Gesù, svela alla donna la sua identità fino ad arrivare alla manifestazione completa con le parole: “(Il Messia) sono io, che ti parlo”. Sulle labbra di Gesù queste parole sono un eco della rivelazione divina dell’Antico Testamento: il “sono io” di Dio. Il tema iniziale dell’acqua viva e il secondo tema, l’adozione del Padre in spirito e verità, sono i due tempi che realizzano progressivamente la rivelazione del mistero della persona di Gesù.

Per la samaritana e i suoi compaesani Gesù comincia con l’essere un giudeo qualunque per passare a essere un profeta, forse il Messia e, infine, il salvatore del mondo. Così la persona di Gesù diventa per la Samaritana e i suoi compaesani una domanda progressiva di fede e di conversione. E tutto questo accade senza Gesù violenti il cammino psicologico della donna, ma seguendo il ritmo di un incontro tra persone che si stimano. Meravigliosa pedagogia divina!

L’acqua, pertanto, è segno di un dono di Dio che è persona, Gesù Cristo; è segno dell’amore del Padre che ci giustifica e ci salva per mezzo di Gesù e dello Spirito; come tema biblico, è risaputo che nei libri profetici e sapienziali l’acqua è simbolo rispettivamente dei beni messianici e della sapienza.

Sulle labbra di Gesù che cosa indica? Si desume che l’acqua viva, dono di Dio, è il punto di riferimento per la rivelazione della sua persona, della sua dottrina e della sua sapienza, capaci di soddisfare per sempre la sete spirituale dell’uomo.

“O Signore, la nostra sete è infinita: sete di vita completa, di profonda felicità che non inganni, di pane e di affetto, di verità e di dignità, di amore e speranza, di fratellanza e giustizia: dove se non in Te, Signore, troveranno acqua per tanta sete?”

Don Graziano vicario parrocchiale
Domenica 21 febbraio 2016 – 2° domenica di Quaresina
Rito Ambrosiano – Gv 4, 5 – 42

 

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