NUOVA LETTERA SULLA CICLABILE: “NON SEGUITE L’ESEMPIO BALLABIO-BALISIO”

Sig. Presidente
Sig. Responsabile del servizio Tecnico
Sigg. Componenti della Giunta
Sigg. Capigruppo dell’Assemblea

della
Comunità Montana della Valsassina – Barzio

Al Giornale ValsassinaNews on line

Siamo assidui frequentatori della Vostra bellissima Valle e dopo aver visitato la recente bella manifestazione di domenica scorsa che si è svolta tra Barzio e Pasturo nella località Fornace, il lunedì successivo vista la bella giornata ci siamo recati ancora in Valle per fare una passeggiata sulla ciclabile. Siamo arrivati fino alla cascata vicino alla Cademartori e abbiamo potuto vedere da vicino la situazione relativa al ponte esistente che attraversa il torrente tra i Comuni di Barzio e Pasturo.

Siccome siamo appassionati di fotografia, con il drone di uno dei nostri amici abbiamo fotografato il percorso della ciclabile tra il ponte che porta al bar Carozzi e quello esistente, che collega appunto Barzio con Pasturo, e questa fotografia la alleghiamo qui sotto.

Tutto ciò per condividere pienamente lo scritto apparso sul Vostro quotidiano on line il 27 settembre scorso che di fatto suggeriva di NON realizzare un nuovo ponte/passerella che attraversa il torrente, visto che un ponte esiste già e funziona perfettamente. Tra l’altro con costi a vostro carico irrisori. È facile “cadere” in utilizzo di fondi pubblici in modo errato. Di solito si sente dire in genere dagli amministratori dei Comuni: ….”tanto i soldi li dà la Regione…”.

 

Già voi in Valsassina avete l’esempio negativo della ciclabile di Ballabio/Balisio che ha comportato costi notevoli comprendendo anche il sottopasso fatto dalla Provincia di Lecco. Questa ciclabile è stata realizzata qualche tempo fa proprio perché: ……”i soldi li dà la Regione….” . Però il risultato lo vedete tutti voi: la pista è chiusa.

Di chi è questa responsabilità ????
Davanti a coscienze civiche intorpidite dall’abitudine alla “mala gestione” della cosa pubblica, non associatevi; distinguetevi dimostrando quanto sia l’attaccamento all’istituzione che servite e non servitevene.

Questa nostra non vuole essere una “predica” ma solo un appello alla buona gestione della cosa pubblica.

Ringraziamo il quotidiano se vorrà pubblicare questa nostra.

Architetti dell’Ordine di Milano

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