DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE

Diverse solennità dedicate a Maria oltre che a descrivercela nella sua verità più personale ci aiutano ad esprimere la nostra devozione nei suoi confronti. Desideriamo lodare il Signore per la bellezza e la grandezza di Maria. Vogliamo renderle omaggio, esprimerle tutto il nostro affetto, tutto il nostro amore. Corriamo però un pericolo a mio modo di vedere…esaltarla così tanto da rendercela sempre più tanto distante. Come se esaltare la sua grandezza fosse possibile soprattutto sottolineando la grande differenza che esiste tra noi e lei.

Perché pericolo?

Perché così, di fatto, corriamo il rischio di rendere inutile il grande dono che Dio ci ha fatto regalandoci Maria.

Perché Maria stessa non vuole che incappiamo in questo pericolo. Una madre così premurosa cosa può desiderare per i suoi figli? Cosa significa per lei prendersi cura di noi? Cosa vorrebbe vedere in noi? Come ci vorrebbe trovare?

Sarebbe felicissima di vederci desiderosi e impegnati ad essere figli di Dio come lo è stato Gesù e come ha cercato di esserlo lei, discepoli di Gesù come lo è stata lei.

Immagino che Maria sia più contenta di vederci celebrare il desiderio di essere come lei che la distanza tra noi e lei.

Ci aiuta la seconda lettura: Paolo ci descrive nella nostra più intima verità. Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

Maria è così. Lo possiamo essere anche noi.

Maria è felice se ci vede convinti di essere proprio così e impegnati a preservare la bontà e l’originalità del nostro essere così.

Don Stefano Colombo
Casa Paolo VI – Concenedo