COMITATO PER L’AUTOMEDICA: ”È ORA DI RICOMINCIARE A FARCI RISPETTARE”



"Notizie come quella diffusa l’ultimo giorno dell’anno – afferma il comitato Rivogliamo l’automedica – fanno rabbrividire. E fanno drammaticamente comprendere quanto il disegno dell’ente regionale dell’emergenza non tenga nella dovuta considerazione aspetti tecnico-logistici tipici del nostro territorio". Il comitato si dice "letteralmente sgomento per quanto accaduto non ha intenzione di continuare ad accettare questo stato di cose. La gestione dell’intervento di soccorso prestato ad un utente di Colico rappresenta l’ennesimo cervellotico esempio di come le cose non debbano funzionare.
La decisione di lasciare che un uomo appeso a una pianta, incastrato tra rami e tronco, debba sopportare per olre quaranta minuti una temperatura esterna decisamente fredda oltre ad un sospetto trauma da schiacciamento ed una ferita potenzialmente aperta e sporca, senza l’ausilio di un medico d’emergenza, non rappresentano quello che si può definire “un’eccellente gestione del servizio di emergenza sanitaria”. Se a questo aggiungiamo che l’amico rimasto appeso all’albero in località Posallo, suo malgrado, ha dovuto inspiegabilmente attendere l’arrivo di un medico da Gravedona, quando l’automedica di Bellano era disponibile in sede, operativa e pronta a correre, le cose diventano ben più gravi".

"L’accaduto – prosegue il comitato – ci mette nuovamente in guardia rispetto al disegno di riorganizzazione dell’ente regionale dell’emergenza, che prevede la soppressione dell’automedica di Bellano e la dislocazione di una sola automedica in località Trivio di Fuentes al servizio di un territorio molto ampio che comprenderebbe bassa Valtellina, sponde occidentale e orientale dell’Alto Lario. È grave che l’automedica partita da Gravedona per raggiungere Posallo abbia (ovviamente) impiegato troppo tempo per arrivare a Colico. È grave che abbia raggiunto con imbarazzante ritardo l’obbiettivo; È grave che vi sia riuscita solo con l’ausilio di un mezzo dei vigili del fuoco, corso a sirene spiegate a cercare il medico di Gravedona (che aveva letteralmente perso la bussola) per condurlo sul luogo dell’incidente. È grave che il medico di Gravedona abbia cominciato la sua prestazione ben 70 minuti dopo la richiesta di soccorso da parte dell’utente".

"Un territorio così ampio necessita di un aumento dei mezzi medici avanzati. Non è possibile pretendere fantasiosamente che una sola “pattuglia” conosca a menadito un territorio così variegato e fitto di microcollegamenti (fondamentali) tra i diversi nuclei abitati. Quella che si è verificata non rappresenta una fatalità, ma rappresenta, insieme ad altri casi gravi dei quali siamo stati informati, l’ennesimo esempio di uno scenario quotidiano al quale vorrebbero farci abituare. Se qualcuno sta tentando di dimostrare che l’automedica di Bellano non serve – ammoniscono infine quelli di Rivogliamo l’automedica – sappia che non troverà terreno facile. Non gli gioverà il tentativo di diminuire il numero degli interventi. La CGIL: 118, l'unico potenziamento <br>''e' che a Bellano resti l'automedica''Il comitato riceve quotidianamente segnalazioni molto dettagliate di interventi in cui non viene inviata l’automedica di Bellano e che costituiscono per l’utente vere ed inutili sofferenze per tutto il tempo del trasporto, oltre ad un azzardo nel far correre rischi inutili e pericolosi. Il nuovo anno è partito e con esso ripartiamo anche noi. Stabiliremo nuovi contatti con l’autorità Prefettizia. Ricomiceremo con gli incontri sul territorio. La gente deve essere informata. Deve conoscere le procedure e sapere come aggirare rischi e sofferenze gratuite. I vertici regionali dell’emergenza devono ricominciare a servire degnamente un territorio che lo merita. E, se necessario, ci prepariamo a controllare in maniera capillare che l’assistenza medica d’emergenza venga prestata in modo corretto e puntuale. Il vigile di quartiere verificherà la soddisfazione degli utenti e gli esiti delle missioni di soccorso".

"La musica deve cambiare – conclude la nota del comitato-. L’automedica di Bellano è vita. Non si migliora senza automedica".

 

 

 

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