LA PISCINA INTERCOMUNALE? A INTROBIO O CASARGO. E POTREBBE ESSERE “DELLA COMUNITÀ MONTANA”



BARZIO – La sintesi più veloce è questa: la piscina la vogliono quasi tutti, per quelli della Valsassina ovviamente va fatta in Valle, Casargo e Introbio offrono anche i terreni e la Comunità Montana spinge per renderla appunto “comunitaria”. A lato o per meglio dire al di sopra di tutte le velleità e le belle parole, rimane al solito quel dettagliuzzo non irrilevante che si chiama soldi.

ARTUSI MAUROE veniamo ai fatti: nella serata di ieri si è tenuto presso la sede della Comunità Montana VVVR un “incontro informale” tra numerosi sindaci della Valsassina (una quindicina) per discutere sulla opportunità e fattibilità di realizzare una piscina intercomunale. “L’incontro, fortemente voluto dal sottoscritto e dal sindaco di Introbio – dichiara Mauro Artusi, primo cittadino di Primaluna – è stato decisamente positivo. Tutti hanno rimarcato la necessità di avere anche in Valle una struttura di questo tipo a servizio sia dei residenti che dei turisti. È necessario peraltro approfondire i possibili costi di gestione e il reale bacino di utenza, valutando l’idea di allargare la discussione a tutti i Comuni facenti parte della Comunità Montana. I sindaci di Introbio e di Casargo (per voce di Margno) hanno dato l’immediata disponibilità di aree sui rispettivi Comuni ove realizzare la piscina”.

Tradotto: di spazio per un impianto come quello sognato in Valsassina ce n’è. Ma costa un botto di soldi e poi c’è da capire quanto servirà per la gestione/manutenzione – aspetto fortemente incidente quando si parla di piscine.

“Indipendentemente da dove la si voglia realizzare (sebbene personalmente ritengo Introbio più baricentrico), sono molto soddisfatto dell’incontro – aggiunge Artusi -. L’impressione è stata quella di volere veramente fare squadra nell’interesse di tutto il territorio. Non ci resta che fare i dovuti approfondimenti di natura economica e ritrovarci al più presto per portare avanti il progetto”.

Erano presenti i Comuni di Morterone, Moggio, Cassina, Cremeno, Pasturo (con un assessore), Introbio, Primaluna, Cortenova, Margno, Vendrogno, Premana e Pagnona. Assenze di peso: la vicina Ballabio (fuori da questa CM ma buon “cliente” potenziale, Comune invitato ma “non pervenuto”), Barzio, Taceno e ancora ParlascoCrandola. Presenti invece il presidente della Comunità Montana Signorelli e il presidente del BIM Galli – a loro volta altri borgomastri, rispettivamente di Perledo e Vendrogno.

L’idea di estendere il progetto a tutti i 28 paesi della CM, caldeggiata da Signorelli, è stata recepita con favore. Ovvio che è meglio suddividere i costi tra quasi trenta Comuni, facendo arrivare frequentatori della famosa piscina da più località. Tolta forse Colico in effetti anche diversi dei paesi a lago facenti parte della Comunità sono molto interessati visto che per andare a nuotare al coperto i loro abitanti sono costretti a trasferte a Morbegno o Chiavenna oppure a mettersi in coda a Lecco.

Dunque, salire in Valsassina potrebbe essere comunque vantaggioso. Magari proprio nella auspicata “piscina della Comunità Montana“. Ovvero una realtà aperta a tutta l’area ed ai turisti, finanziata magari con contributi grandi e piccoli di tanti enti locali diversi (i Comuni. la stessa CM e magari istituzioni superiori), attraverso bandi, project financing e quant’altro.

Il primo passo (anzi, la prima bracciata) è stato compiuto; raggiungere l’altro capo della vasca resta comunque un’impresa, ben più complessa di una semplice nuotata.

 

 

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