A PREMANA PROCESSIONE PER I 100 ANNI DELLA FESTA DEL ROSARIO

PREMANA – La Festa del Rosario a Premana è uno degli eventi più sentiti e partecipati dell’anno, un momento in cui la fede, la tradizione e l’identità del paese si intrecciano in modo profondo. Ogni prima domenica di ottobre, il borgo alpino si raccoglie intorno alla figura della Madonna del Rosario, che quest’anno festeggiava i 100 anni, con un’intensità che supera la semplice devozione religiosa: è una celebrazione dell’anima comunitaria, un rito che unisce generazioni, famiglie, voci e passi. I giorni che precedono la festa sono scanditi dal triduo di preparazione, con messe, rosari e momenti di riflessione che coinvolgono l’intera comunità. Le persone partecipano con raccoglimento e serietà, preparando i cuori alla grande celebrazione domenicale. Le confessioni, la recita del rosario, l’adorazione: ogni gesto è un invito al raccoglimento e alla comunione spirituale.

Il culmine arriva la domenica, quando la messa solenne viene celebrata con grande partecipazione e intensità. Ma è nella sera che Premana si trasforma in un luogo fuori dal tempo: la processione della Madonna del Rosario percorre le vie del paese in un silenzio rispettoso, interrotto solo dal canto dei fedeli. Tutti portano in mano una candela, creando un lungo fiume di luce che scorre tra le strade, sotto gli occhi attenti e devoti della comunità. La funzione alle 19:30 è stata presieduta da monsignor Giuseppe Merisi, vescovo emerito di Lodi, già Vicario Episcopale nella nostra Zona Pastorale III di Lecco dal 1995 al 2005 e ora residente al Santuario della Madonna dei Campi a Stezzano (BG).

La statua della Madonna, portata con solennità dai coscritti, avanza tra case addobbate, finestre illuminate, balconi ornati. I volti dei partecipanti sono illuminati dalla fiamma tremolante delle candele, creando un’atmosfera di profonda spiritualità e bellezza. Non è solo una processione: è un gesto collettivo, una manifestazione visibile della fede che ancora oggi, in tempi di fretta e rumore, sa rallentare e inchinarsi davanti al sacro.

Questa festa è anche memoria viva. Gli anziani ritrovano nei gesti della celebrazione i ricordi dell’infanzia, i giovani vi partecipano per sentirsi parte di qualcosa di più grande, i bambini osservano e imparano. È un momento di passaggio, di educazione silenziosa, di trasmissione di valori.

Il canto finale della processione, spesso sussurrato con voce emozionata, è una preghiera corale che chiude la serata, lasciando nel cuore dei presenti una luce interiore che dura ben oltre la notte. La Festa del Rosario a Premana non è soltanto una ricorrenza liturgica, è una dichiarazione d’amore verso le proprie radici, la propria fede e la propria comunità.

RedPre

Foto da Facebook