“LA VITA ATTUTITA”: GABANIZZA CANTA LA VALSASSINA E ANTONIA POZZI IN VERSI

PASTURO – Nel cuore della Valsassina, tra sentieri che si fanno vene e montagne che abbracciano il cielo, nasce La vita attutita – liriche pasturesi, (VJ Edizioni) il nuovo libro di Lorenzo Gabanizza, poeta e scrittore veronese residente in Valle Seriana.

L’opera, premiata con il Premio Speciale della Presidenza al concorso nazionale Antonia Pozzi – Per troppa vita che ho nel sangue, è molto più di una raccolta poetica: è un atto d’amore, un pellegrinaggio spirituale, un dialogo profondo con la terra e con l’anima di una poetessa: Antonia Pozzi.

Un progetto di devozione e radici

La trilogia poetica di cui La vita attutita è il primo capitolo nasce da un’urgenza: dare voce all’immagine della Valsassina che vive nel cuore dell’autore.  Non solo paesaggi, ma anche tradizioni, volti, gesti e memorie che il tempo ha offuscato nella coscienza collettiva. È un tentativo di restituire dignità e luce a ciò che rischia di essere dimenticato, attraverso una lingua poetica radicata nel vissuto e nella contemplazione. Ogni visita in Valsassina diventa per Gabanizza un’occasione di scrittura: con il suo quaderno rosso, annota liriche ovunque, anche seduto in un bar davanti alla santella dell’Angelus nella sua amata Pasturo o seduto su una roccia ricoperta d’erica a Casargo o steso un prato della Grigna. La poesia non ha bisogno di cerimonie: nasce spontanea, come respiro, come necessità e Gabanizza  lascia che la sua voce poetica sgorghi veemente come acqua dalle rocce.

Antonia Pozzi: l’anima gemella

Il legame con Antonia Pozzi è viscerale, profondo, quasi mistico. “Non è una sorella, ma l’alfa e l’omega,” confessa Gabanizza, “la mia anima gemella,  tutto ciò a cui aspiro.”  Nei suoi diari, nei suoi versi, l’autore ha ritrovato pensieri identici ai propri, come se la  distanza temporale fosse solo un velo sottile; come se i due poeti fossero una cosa sola, anticipando quell’ “Oltre che li impasta/li liquefa e congiunge/vera e propria affinazione che li lascia/ proprio ai margini di una vita sognata.”. Antonia diventa così compagna di viaggio, presenza costante, figura ispiratrice e riflesso di un amore ideale.

Due poesie come chiavi d’accesso

Tra le liriche del volume, due si impongono come chiavi d’accesso al mondo poetico dell’autore:

  • Armonia vitale è un inno alla montagna come luogo di bellezza e solitudine serena, dove anche “il corpo sgraziato risplende sull’orlo di questo vuoto”.
  • Viaggio alle acque tranquille è un ultimo viaggio verso l’amore che attraversa ogni distanza, un viaggio che si compie ogni giorno “tra lacrime e tormenti”, ma che trova pace in un “nido” dove “il tempo crolla con frastuono” e rimane solo l’Altrove condiviso.

Queste poesie non descrivono solo paesaggi, ma stati dell’anima, visioni interiori, epifanie che si radicano nella terra e nello spirito. e da voce, così come il romanzo “Cara Antonia”, agli invisibili, a quelle figure che per la storia non hanno importanza ma costituiscono il tessuto di una umanità che la società rende collaterale. Ecco allora che appaiono all’improvviso lavandaie, contadini, montanari, pastori, come ombre di un falò che danzano sui muri d’inverno.

È la loro voce che Gabanizza intende mettere in luce offrendo il dono di una attenzione che mancò loro in vita.

Un cammino che continua

La trilogia proseguirà con Alle radici del cuore e si concluderà con 1938, anno cruciale nella vicenda umana di Antonia Pozzi. In parallelo, Gabanizza sta lavorando al romanzo Cara Antonia, un percorso narrativo autonomo ma mosso dallo stesso amore viscerale per la poetessa.

Una voce per tutti

La vita attutita è un libro per tutti: per i valsassinesi che vi ritroveranno scorci e memorie locali, per i giovani poeti, per chi cerca nella poesia un rifugio e una rivelazione. Perché, come scrive l’autore, “l’amore e la ricerca di una risonanza nella terribile eternità del Tempo non ha età ed appartiene a tutti”.

Il libro sarà disponibile a partire da novembre in libreria e in tutte le piattaforme digitali.