SVILUPPO MONTANO E COMUNICAZIONE



Le due giornate di lezione, tenute dal prof. Di Fraia dello IULM, hanno affrontato i principali aspetti della comunicazione organizzativa, ovvero delle organizzazioni, siano esse aziende o istituzioni. Tale argomento è di grande interesse per tutte le organizzazioni, ma forse ancor più per quelle che operano in ambito montano che probabilmente, sia per ridotte risorse che per cultura, investono meno in quest’area.

Dopo un’introduzione sui vari ambiti della comunicazione organizzativa, prevalentemente differenziati in base al pubblico al quale si rivolge (comunicazione interna, se rivolta al pubblico interno all’impresa al fine di influire su comportamenti e processi decisionali, esterna quando rivolta ai sistemi ambientali entro i quali l’impresa opera al fine di integrare l’impresa con i suoi diversi ambienti di riferimento) sono state approfondite le diverse forme di comunicazione esterna (commerciale, istituzionale, gestionale ed economico-finanziaria).

Di grande interesse è l’evoluzione nella comunicazione organizzativa che si è affermata a partire dagli anni novanta grazie a tre cambiamenti fortemente interrelati nel concetto e nei contenuti della  comunicazione.

Il primo riguarda l’affermarsi dell’importanza delle relazioni con i diversi interlocutori, rispetto alla tradizionale comunicazione a una via: le imprese divengono sistemi sempre più aperti e ciò comporta che la dimensione relazionale divenga sempre più importante. Il secondo riguarda il progressivo riferimento della comunicazione a valori eticamente fondati e, in particolare, alla comunicazione della corporate social responsibility. Il terzo, e più importante, riguarda la finalità della comunicazione aziendale che da creazione dell’immagine, intesa come apparenza costruita mediante la comunicazione, diventa sempre più governo, gestione e sviluppo della reputazione.

Tale evoluzione è ancora più evidente negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di internet e dei social media (facebook, twitter, youtube, ecc.). Grazie alla rete, i consumatori stanno diventando sempre più informati e desiderosi di livelli di qualità che spesso le aziende non sono in grado di dare loro.
Sui social media i consumatori si scambiano informazioni ed opinioni, e possono influenzare enormemente i mercati. Per tale motivo i social media stanno sempre più diventando non solo un altro canale per veicolare messaggi, ma soprattutto un nuovo modo con cui le organizzazioni guardano il mercato. Attraverso una corretta strategia di social media marketing, ovvero di quella branca del marketing che si occupa di generare visibilità sui social media, è possibile influenzare le conversazioni in rete che parlano dell’organizzazione, aumentare  il numero delle persone che seguono il brand sui differenti social media e quindi rafforzare la reputazione dell’organizzazione

Per sviluppare la reputazione di un’organizzazione attraverso i social media è fondamentale riuscire a creare delle comunità anziché limitarsi a fare comunicazione, stimolare le conversazioni generando contenuti e prodotti di cui valga la pena di parlare, sviluppare relazioni di fiducia con gli utenti mediante l’ascolto, la trasparenza e l’autenticità, in modo tale che gli utenti si sentano interlocutori dell’organizzazione e non semplici destinatari di messaggi commerciali.

Il social media diverrà un canale diretto di comunicazione bidirezionale tra organizzazione e consumatori , rafforzerà  il processo di fidelizzazione dei clienti attraverso l’appartenenza alla comunità, permetterà di veicolare una serie di valori, di emozioni e sensazioni che l’azienda desidera associare al suo marchio e ai suoi prodotti, ma permetterà anche di monitorare il sentiment degli utenti intorno ai nuovi trend di consumo.

Per le organizzazioni che operano in ambito montano, a volte molto distanti dai loro clienti e spesso con limitata capacità di investimento in comunicazione, il social media marketing può rappresentare un validissimo strumento per gestire e sviluppare la propria reputazione e, di conseguenza, il proprio business.

Ing. Flavio Piolini

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