Scola in Valsassina rimanda alla Provvidenza per superare la crisi



Numerosi fedeli sono intervenuti a Primaluna per accogliere Angelo Scola in visita pastorale al Decanato della Valsassina. Ad accoglierlo, oltre al prevosto e decano don Mauro Malighetti, il vicario per la Pastorale Giovanile don Marco Zanotti e tutti i sacerdoti della Comunità Pastorale Madonna della neve. Presenti anche tutti i sindaci della bassa Valle assieme al presidente della Comunità Montana Alberto Denti. A fare gli onori di casa il sindaco di Primaluna Mauro Artusi che ha rivolto un breve saluto all’indirizzo dell’illustre ospite. Scola si è subito intrattenuto con i bambini e ragazzi di Primaluna che hanno fatto la prima Comunione e la Cresima reduci dall’incontro di ieri a  San Siro. Ha salutato i presenti accarezzando i bambini e rivolgendo a tutti una parola e una stretta di mano.

Dopo un breve percorso verso la chiesa prepositurale sul cui ingresso spiccava un grande cartellone di benvenuto, il Cardinale si è soffermato ad ammirare gli ottimi sbandieratori del gruppo della Torre di Primaluna. Quindi è entrato nel tempio, accolto da numerosi fedeli, per officiare la messa. Durante l’omelia il cardinale ha voluto ringraziare tutti per la festosa accoglienza e come siano riusciti a manifestare al vescovo la propria gioia attraverso la musica, i canti e le esibizioni. Riferendosi alla Parola di Dio nel Vangelo di oggi, ha fatto riferimento all’attuale crisi economica che comincia anche ad investire la Valsassina, ripetendo la frase di Matteo 6 24-34 "Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito?". L’arcivescovo ha voluto sottolineare la difficoltà per i giovani a trovare lavoro e di chi lo perde in età già matura.

"Non affannatevi, non cadete nell’angoscia" ha sottolineato ricordando come bisogna comunque guardare al futuro e di come il risparmio delle famiglie stia sostenendo la disoccupazione dei figli. Ha rimarcato come il Vangelo di oggi vuole essere la proposta di prendere sul serio e di saper fare un ordine di valori chiari. Bisogna partire dalla storia del cristianesimo dei nostri luoghi: i nostri padri avevano sempre sulla bocca la parola ‘provvidenza‘ che si riferiva all’imponenza della parola di Dio nel quotidiano da cui nasceva una grande sicurezza. Il vangelo ci invita a riordinare tutti gli aspetti materiali della vita alla luce dell’amore di Dio che si attua nel quotidiano e nell’appartenza alla Chiesa. Scola ha esortato i fedeli a non lasciare Dio alla periferia della quotidianità e la Chiesa alla periferia della nostra settimana portando l’Eucaristia fuori dalla chiesa, in ogni ambito della vita di ogni giorno. Ha inoltre invitato a preservare la creazione e di essere giunto in Valsassina nel 1946 a Cassina in una colonia immersa nella natura incontaminata che quasi metteva paura. "Però attraverso delle camminate nei boschi" ha ricordato il cardinale, "ho potuto gustare la bellezza della natura". Per concludere Scola ha rimarcato come l’uomo sia ripetitivo nel peccato ma altrettanto lo è Dio che abbonda nel perdono.

Al termine della funzione religiosa Scola si è trattenuto a lungo sul sagrato della chiesa a salutare e ringraziare i fedeli, quindi è andato a pranzo nella casa parrocchiale assieme a tutti i sacerdoti del Decanat. Nel pomeriggio, prima di ritornare a Milano visita alle Carmelitane di Concenedo per la festa del decimo anno di consacrazione della locale chiesetta e breve visita all’ex casa Paolo VI.

 

 

 

 

 

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