AMENITÀ DALLA VALSASSINA E DINTORNI ESTERNAZIONI NOTTURNE DI CICERUACCHIO



Ciceruacchio torna e spara le sue tra Primaluna, il capoluogo e… il cielo – quello nel quale volava (da ministra) la rossa di Calolziocorte. Ecco le quattro rasoiate del nostro corsivista misterioso – la cui identità è uno dei quesiti irrisolti più gettonati nel nostro territorio. Ma mentre i valsassinesi cercano di scoprire chi si celi dietro lo pseudonimo storico, il "Cice" se la ride sotto i baffi ed esterna a più non posso. A voi la nuova puntata del corrosivo quindicinale di VN.

File:Campanili di San Severo.jpg* Uno tra i tanti ritorni medioevali che ancora ci portiamo appresso si chiama campanilismo.
Lo riscopriamo tutti i giorni, ad esempio, quando i comuni sono chiamati a fondersi tra di loro.
Ne inventano di ogni per mettersi di traverso e si appellano ad una originale identità (tradizione e costumi di vita) che, da Ballabio a Premana, in realtà, è molto simile.
Pur con qualche ininfluente specificità, questi aneliti nostalgici non centrano una mazza con l’esigenza  di governare il territorio più razionalmente e a costi minori per la collettività. Non dimentichiamo che siamo tutti Pantalone e i soldi li cacciamo dalle nostre tasche.
L’ultima chicca ce la propongono due consiglieri di Primaluna, Alessandro Cattaneo e Riccardo Acquistapace, che si sbattono per impedire che lo stabile dell’ex scuola materna di Barcone possa essere venduta dal comune, e coi proventi ristrutturare un altro ex asilo per farci un Museo Etnografico. E’ un investimento che fa schifo ai nostri due?
E se una diversa destinazione d’uso dovesse riguardare, in un futuro più o meno lontano, anche l’ex asilo di Cortabbio e la scuola di Vimogno, nell’interesse dello sviluppo sociale e culturale di tutta Primaluna, la strenua difesa di questi spazi per farci la festa della frazione che dura un fine settimana all’anno, è giustificabile dal buon senso amministrativo? 
In fin della fiera, questi due consiglieri sono stati eletti per governare solo Barcone o l’intero paese? 

http://lecconews.lc/wp/wp-content/uploads/2013/06/esami-banchi.jpg* Sono iniziati gli esami nelle scuole medie e superiori.
Alle medie assisteremo, anche quest’anno, ad una quasi totalità di promozioni. Questa generosità è spiegata dal fatto che parliamo di scuola dell’obbligo, ne consegue quindi che è assurdo bocciare in omaggio ad un’assurda consuetudine italica (vedremo se quest’anno cambierà qualcosa con l’introduzione dell’Inversa).
I genitori sono contenti ed orgogliosi di vedere che i loro figli sono stati promossi e si mettono il cuore in pace.
Chi se ne frega, poi, se una volta scesi a Lecco per frequentare le superiori, molti  potranno trovarsi in braghe di tela ad andare avanti. Pagheranno infatti la generosità di chi non ha avuto il coraggio di fermarli prima.
Anche a Lecco, però, i prof non scherzano. Al liceo classico Manzoni, tutti i 132 maturandi sono stati ammessi all’esame e allo scientifico Grossi solo 3 su 156.
Gli altri istituti non si discostano di molto: al Badoni 5 su 170, al Parini 6 su 119.
Uniche eccezioni il Fiocchi con 5 respinti su 54 (9,2%), dato pur sempre basso, e il Bertacchi dove 9 su 62 non ce l’hanno fatta (14,5%).
Se il risultato è questo vuol dire che la stragrande maggioranza di questi studenti sono bravi, contribuendo così a smentire la classifica OCSE che colloca, a ragione, la qualità della scuola italiana verso il fondo.
Non è che anche a Lecco, che riceve una valanga di licenziati dalle scuole medie di buona parte della provincia, i prof sono anch’essi di manica larga? Anche se si incazzano, per me il dubbio che lo siano è molto forte. 
 

PALAZZO BOVARA LECCO* Una volta tanto, la maggioranza democristiana che governa Lecco ne ha azzeccata una.
Alla buon’ora.
Rimodulando le precedenti aliquote dell’IRPEF, ha deciso di far pagar di più a chi denuncia (per modo di dire) redditi più alti, alzando l’esenzione fino a 15mila euro.
Ad indiscutibile conferma che destra e sinistra non sono affatto retaggi del novecento, le opposizioni sono subito insorte per bocca di Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia), Giulio De Capitani e Giovanni Colombo (Lega Nord), e Filippo Boscagli, rampollo del più famoso e inguaiato Giulio (PDL, quota cielle).
Queste vestali del centro-destra nostrano, in un accalorato coro, hanno difeso fino all’ultimo gli interessi delle loro categorie sociali di riferimento, paventando improbabili sciagure sull’economia lecchese. Anche nella città del Manzoni, che spesso si rigira un po’ incazzato nell’avello, si è celebrata una diversa visione di come far pagare le tasse, ne più e ne meno, di come  avviene col governo-Letta delle cosiddette larghe (o strette?) intese. La ragione della sua paralisi.

http://lecconews.lc/wp/wp-content/uploads/2013/02/brambilla-con-berlusconi.jpg* Secondo la Procura di Milano, l’ex ministra Michela Vittoria Brambilla sarebbe un’abituale spendacciona perchè usufruisce ad abundantiam degli aerei e degli elicotteri dello Stato.
La prima marachella l’avrebbero scoperta quando ha utilizzato due elicotteri senza alcuna necessità istituzionale. In un caso si sarebbe fatta scarrozzare a Rimini per una riunione elettorale del PDL.
Dall’inchiesta in corso risulterebbe anche che ha allegramente splafonato di 150mila euro dalle spese consentitele (25 mila euro) per l’utilizzo dei voli di Stato.  
A questi costi bisogna poi sommare la presenza di automediche e di autoambulanze di supporto, per legge, ai suoi voli.
Questa è solo una “piccola” quota delle spese di mantenimento della politica. Figuriamoci le altre.
Alla mal parata ci pensa Pantalone che, come sempre, mette mano al suo borsellino.  
Morale della favola. L’avaro ministro Saccomanni non sa dove trovare i soldi per evitare l’aumento dell’IVA. Non gli viene qualche dubbio di dove beccarli?

 

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AMENITÀ DALLA VALSASSINA E DINTORNI<br>ESTERNAZIONI NOTTURNE DI CICERUACCHIOAngelo Brunetti detto Ciceruacchio (Roma, settembre 1800 – Porto Tolle, 10 agosto 1849) fu un oste e un patriota italiano, che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell’originale romanesco ciruacchiotto (grassottello).

[da Wikipedia.it]

 

 

 

 

 

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