La vicenda è nota e riguarda il nuovo acquedotto denominato "Acqua Alta" destinato a far arrivare l’acqua dalla Val Biandino alla sede dello stabilimento Norda a Primaluna. Una questione che vede coinvolte parecchie proprietà e sulla quale pende un ricorso al TAR della Lombardia (ma altri analoghi potrebbero aggiungersi a breve). Per posare le tubazioni non servirà più chiedere il permesso ai titolari dei terreni attraversati, vista la famosa e molto discussa dichiarazione di pubblica utilità. Lo stesso ente che l’ha rilasciata, l’amministrazione provinciale di Lecco, ha spedito ora le lettere destinate ai tanti soggetti pubblici e privati, oltre una cinquantina, ai quali verrà riconosciuta una "indennità di asservimento" per l’occupazione dei fondi.

Anche se a mandare le missive è il Servizio Espropri della Provincia, più che di esproprio si tratta in realtà di quella che possiamo definire "servitù", per la quale viene pagata una somma spesso minima. Nel caso specifico, sembra che uno dei proprietari più "visibili" come il Comune di Introbio riceverà qualche centinaio di euro per il disturbo. Ma la polemica non è eminentemente economica e per molti si tratta di una vera e propria questione di principio. E se alcuni dei proprietari sono agguerriti, per motivi diversi – ad esempio la ditta Bregaglio che possiede la stragrande maggioranza dell’area nella quale dovrebbe passare l’acquedotto – c’è curiosità nella zona, da parte di interessati ma anche di semplici cittadini, per verificare quale sarà l’atteggiamento proprio dei soggetti pubblici coinvolti nel maxi "esproprio". Cosa farà Villa Migliavacca, si chiedono in tanti, dopo gli scontri anche plateali sulla querelle del progetto "Acqua Alta"?.

Nel frattempo, VN è venuta in possesso di una delle lettere spedite dalla Provincia e la pubblica dopo aver cancellato solo i dati identificativi del destinatario. Eccola di seguito: