PRIMALUNA – Con tre medaglie al collo Aksel Artusi può dirsi soddisfatto dei suoi mondiali di skiroll, ospitati all’Alpe Cermis. La kermesse è iniziata con un argento juniores nella 13 chilometri a tecnica libera di giovedì scorso, venerdì una caduta ha rovinato la sprint mentre sabato il team sprint – in coppia con Riccardo Munari – ha fruttato un bronzo, infine ieri, domenica, nella mass start Artusi ha conquistato nuovamente un argento. Lo abbiamo intervistato.
Aksel, intanto complimenti. La domanda iniziale è anche la più scontata: come ci si sente a vincere tre medaglie ai mondiali di skiroll?
Grazie mille, è un’emozione unica! Non nascondo che ancora ora devo realizzare bene cos’è accaduto in questa settimana.
Quale specialità prediligi? Tra quelle dello Skiroll e in assoluto (tra le rotelle e gli sci nordici).
La specialità che prediligo è la distance in tecnica libera sia mass start che a cronometro ma è anche vero che da che ho gli sci ai piedi mi alleno per vincere o essere forte in tutti i format di gara.
Riesci a gestire sport ad alto livello, scuola e… vita?
Non nascondo che la scuola è un problema per il tipo di vita che ho, gli impegni sono tanti e il tempo a disposizione ad allenamenti terminati è veramente scarso ma è anche vero che ormai sono in 4° superiore e salvo incidenti di percorso non mi manca molto quindi come nello sport “testa bassa e pedalare”.
Quanto conta il supporto di tuo padre che ti allena e immaginiamo ti “stimola” in campo sportivo?
Io e mio papà oltre che essere padre e figlio/allenatore e atleta siamo anche super amici. trascorro la maggior parte del tempo con lui e fa di tutto per mettermi nelle migliori condizioni, mi conosce meglio di chiunque altro e specialmente nei momenti difficili sa come aiutarmi per rendere al massimo. Siamo io e lui contro tutto e tutti e siamo pronti e carichi come non mai, vogliamo prenderci quello mi/ci spetta.
Attualmente sei in forza a un club di Livigno. Tornerai in Valsassina? E com’è l’esperienza livignasca?
Sì, ormai da tre anni, nonostante la distanza per me sono una “famiglia”. Malgrado veda il gruppo solo durante le gare e in qualche situazione durante i primi mesi invernali siamo super legati e andiamo tanto d’accordo. Come ogni atleta che fa questo sport arrivato ad un certo punto della “maturazione” che si acquisisce esistono due vie: sport per lavoro o sport per gioco, io ovviamente voglio raggiungere l’obbiettivo di ottenere l’arruolamento in un corpo militare e di conseguenza intraprendere la carriera da professionista. In tal caso sarò via da casa mia (Primaluna) ma sarà sempre un piacere tornarci.
Infine, hai un messaggio per i tuoi amici in Valle e in generale per i valsassinesi?
Ringrazio chiunque mi supporta in Valle, specialmente chi è appassionato, sono venuti fin da Premana a vedermi in Val di Fiemme e questa cosa regala tante soddisfazioni. Specialmente sapere che ci sono persone interessate e che ti vogliono vedere in alto. Consiglio a chiunque ha la possibilità di praticare sport di non abbandonarlo, specialmente agli adolescenti. Ultimamente sento tantissime notizie riguardo l’abbandono dell’attività fisica ma è anche vero che lo sport è vita, ti fortifica e ti obbliga a porti degli obbiettivi oltre che a farti stare bene. Sicuramente tutti hanno tantissime cose a cui pensare tra lavoro e scuola ma anche praticare un’ora al giorno un po’ di movimento può veramente cambiarti sia fisicamente che psicologicamente.
FATE SPORT!
Grazie a voi!
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