Spettabile redazione,
lo scorso 7 aprile avete pubblicato la lettera (di amore vero) da un lettore, “Cara Valsassina”, e ve ne sono grato, soprattutto sono grato all’anonimo lettore che ha espresso giudizi lusinghieri sulla nostra bella e stupenda Valle.
Voglio associarmi alle lusinghe manifestate dal lettore dando merito a coloro (la nostra gente, i nostri comuni, coloro che li hanno guidati, le associazioni di tutela del territorio, gli operatori economici ecc.) che ci hanno “consegnato” queste bellezze naturali da tutelare e preservare per le future generazioni, a loro voglio dire grazie!
Ora tocca ai Comuni procedere in tal senso; i prossimi anni sono quelli dove le nostre amministrazioni dovranno procedere alla formazione dei nuovi Piani Regolatori (PGT), l’auspicio è quello che i nostri pubblici amministratori facciano scelte avvedute e non scellerate nel prevedere lo sviluppo dei propri territori.
Per esempio: partendo da BALLABIO,
Meno male che non si parla più del “BARECH”!!! QUESTA È UNA BUONA NOTIZIA
Voglio ricordare che il “Canalone di Balisio”, già tutelato dalle leggi regionali, venga riconfermato nella sua vocazione che è quello di un pregevole biglietto da visita posto all’ingresso della Valle; che gli attuali lavori di miglioramento della viabilità non siano e non possano essere occasioni per lanciare previsioni di sfruttamento di questa nobile bellezza rappresentata dai camosci che periodicamente vediamo nei meravigliosi prati a lato della strada.
D’altro canto è il caso di ricordare che scelte scellerate come la pista ciclabile (interdetta nel suo uso per estrema pericolosità) sono la dimostrazione di come fondi di danaro pubblico vengano distorti dalle loro finalità per gratificare tecnici e amministratori reciprocamente compiacenti.
Andiamo sul fondo Valle (PASTURO, BARZIO, INTROBIO),
questa ampia area che va da Balisio al Ponte di Chiuso è sempre stata oggetto di attenzione per lo più di natura speculativa; Pasturo, in questo caso ne è stato un cattivo esempio (negli ultimi 10/15 anni) ampie aree di questo Comune sono state oggetto di interventi speculativi invadendo il territorio con “mega” e “mini” capannoni per lo più di natura industriale; l’auspicio è che le previsioni future non producano ulteriori esondazioni previsionali nel PGT che vadano ad intaccare le aree libere che oggi vediamo ancora.
L’avvento del centro commerciale nell’ex area Pigazzi è sicuramente un elemento di virtuoso recupero di aree produttive dismesse, ma sicuramente, sotto il profilo strettamente economico/sociale, affosserà le ultime attività di piccole realtà commerciali ancora esistenti nel paese facendo diventare lo stesso un paese dormitorio; un ulteriore passo verso la desertificazione urbana!!!
Non va poi dimenticato che le sconsiderate “pressioni” che vanno “contro la tutela del territorio” e che vengono vendute dai vertici tecnico/politici Comunitari come “valorizzazioni del territorio” tendono alla sostituzione del ponte della ciclabile che attraversa il torrente Pioverna demolendolo, per realizzarne uno nuovo con caratteristiche che vanno oltre il fine per cui ora viene usato.
Sicuramente questa linea mirata alla sostituzione del ponte, fa il paio con la approvata riduzione dell’area di esondazione del Pioverna in Comune di Introbio in corrispondenza dell’ex porcilaia.
Infatti, la notizia riportata dai giornali locali lo scorso 6 aprile circa la missione fuori regione (in Valsugana, Trentino) del presidente della C.M. nonché di alcuni componenti del direttivo e rappresentanti dell’apparato tecnico della stessa C.M. per visionare una attività industriale sulla “filiera del legno”, INDICA quale potrebbe essere il futuro del ponte della ciclabile che – appunto – verrebbe demolito per sostituirlo con altro di classe “A” per consentire transiti pesanti.
Nella testa degli attuali amministratori potrebbe esserci la volontà di realizzare un “anello” che potrebbe portare alla vecchia porcilaia a ridosso del Pioverna oppure e anche un anello teso a collegare il nuovo ponte con le aree adibite alla Sagra delle Sagre.
In ambedue i casi queste ipotesi cozzano con LE AREE TUTELATE DAL PLIS di BARZIO.
Pertanto la visione della “TUTELA DEL TERRITORIO” contro la visione della “VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO” sarà l’oggetto delle prossime discussioni (se ci saranno) all’interno dei comuni interessati e della Comunità Montana.
Sarebbe opportuno che questi Enti organizzino dibattiti pubblici nei diversi paesi per animare la partecipazione della popolazione. Spero che ciò possa avvenire.
Sempre per PASTURO, solo per ricordare, va evidenziato che, ad oggi lo stesso comune di PASTURO, non ha ancora aderito al “Parco delle Grigne” istituito CON LEGGE REGIONALE N. 11 DEL 2 marzo 2005, sono passati ben 20 anni e tutto tace. Un parco che ha una superficie di 5541,46 ettari esistente solo sulla carta.
Arriviamo a BARZIO
Per fortuna che amministratori avveduti hanno istituito il PLIS che tutela di fatto l’intero fondovalle del Comune di Barzio e c’è da augurarsi che gli stessi amministratori siano fermi nel rigettare eventuali progetti che potrebbero interessare queste meravigliose aree di fondovalle che vanno rigorosamente tutelate e preservate.
Ci sono sempre tentativi dietro la porta per andare ad aggredire queste aree, Barzio non è indenne da questi attacchi al territorio. Per fortuna il famigerato progetto dell’“autostrada” per andare alla funivia è stato rigettato grazie alla petizione popolare che ha raccolto numerosissime firme. Altre petizioni e civili contrapposizioni hanno poi bloccato la possibile vendita dei Piani di Bobbio mediante lo svincolo dagli usi civici perpetrato da amministratori comunali compiacenti.
Ora gli amministratori dovranno stare attenti al ponte della ciclabile, perché se vogliono sostituirlo con altro di maggior portata, questo ponte non si fermerà li. Dopo il ponte gli anonimi ma ben visibili pensatori vorranno pur andare da qualche parte; o verso la fornace, oppure verso la dismessa porcilaia nel comune di Introbio, sotto l’Angelone. Per fortuna c’è il PLIS, però “spaccerebbero finanziamenti regionali” che devono essere utilizzati per non perdere i fondi!!!
A CREMENO
Quest’anno ricorre il centesimo anniversario della costruzione del Ponte della Vittoria. Questo ponte ha suggellato il legame con la frazione di Maggio che negli ultimi due decenni ha subito trasformazioni epocali andando di fatto a costruire un nuovo “paese” nelle località Pian del Sole e Garabuso.
Guardando l’incremento demografico di questo paese dalla fine degli anni ’90 sino ad oggi, i “residenti” sono di fatto raddoppiati. Ora è il caso di dire BASTA!!!
CASSINA E MOGGIO
Questi paesi pagano oggi lo scotto di scelte amministrative scellerate. I vecchi amministratori hanno lasciato e fatto costruire di tutto, hanno invaso con il cemento bellissime aree oramai perse. Hanno costruito dappertutto seconde case che oggi sono diventate zavorre fiscali per i proprietari villeggianti e no.
Oggi questi non sono più paesi dormitori, ma paesi vuoti, paesi fantasma.
Agli attuali amministratori non si può che augurare loro buona fortuna perché i nuovi PGT non potranno far altro che fotografare la situazione esistente; l’importante è che non facciano più costruire niente.
Alvaro Ferrari
Già sindaco di Barzio
e presidente (1985-1992) della Comunità Montana
Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera
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NOTA EDITORIALE
Ci auguriamo che l’ampia ed “esperta” analisi di Ferrari su passato presente e futuro della Valle susciti un dibattito altrettanto approfondito e importante. Nell’invitare tutti i soggetti in grado di rispondere/integrare, VN si farà parte attiva per stimolare il confronto – in particolare sulla tutela del territorio e i nuovi Piani di Governo comunali (temi che sono cari all’autore della lettera di oggi, al nostro quotidiano e – ne siamo certi – anche a gran parte dei nostri lettori.
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DA LEGGERE SU VALSASSINANEWS:
LA LETTERA (DI AMORE VERO) DA UN LETTORE: “CARA VALSASSINA…”