L’amministrazione comunale in carica ha compiuto un anno, ed è tempo di verifiche e non solo di bilanci. Seppur un piccolo paese, ci sembra non ci sia la minima intenzione di attuare anche parzialmente il programma elettorale proposto dal sindaco e dalla sua squadra, ma soprattutto è chiara l’intenzione di lasciare oltre confine il gruppo di minoranza.
Una modalità, a dire il vero poco apprezzata, sono le date in cui vengono convocati i consigli comunali: sembra che la vita amministrativa del paese si animi nei giorni festivi (di sabato e nei periodi festivi e vacanzieri), peccato poi, rimanga inerme negli altri giorni dell’anno.
Il gruppo “Uniti per Parlasco” ha cercato in più occasioni un dialogo con l’unico scopo di costruire un bene per il territorio. L’impegno della minoranza è costante: ci si ritrova periodicamente, non solo in occasione dei preconsigli, ma per verificare con attenzione l’immutata condizione socio-politica del territorio.
Con rammarico comunichiamo l’assenza del nostro gruppo “Uniti per Parlasco” nel prossimo consiglio comunale del 26 luglio per motivi di lavoro (una consigliera è turnista in ospedale) e per qualche giorno di vacanza programmati da tempo. Sarà un’assenza che vogliamo sia anche un segno, per un anno amministrativo che non ha cambiato le condizioni di Parlasco.
Riconosciamo che il regolamento sulla convocazione è stato rispettato dal sindaco, ma a onor del vero, del rispetto dei regolamenti ne fa uso e consumo discrezionale. Non sono rispettati quando si è trattato di concedere di fretta e furia gli spazi comunali dettando importi e tari? E senza un regolamento, con l’esito che non sono stati, ad oggi, attrattiva in alcun modo.
Non rispetta il regolamento quando occorre rispondere ai cittadini che disperati scrivono sulle condizioni igienico sanitarie delle Balze (discarica) e che per ripristinare e ripulire occorrono interventi extra della SILEA, ovviamente a carico dei cittadini. Del resto, che i regolamenti non piacciono al sindaco, non è mai stato un mistero: in consiglio ha ribadito che non è sua intenzione dare le multe a Parlasco, tanto che ancora oggi non c’è traccia della polizia municipale, lasciando libero sfogo ai piloti della domenica di sfrecciare ad alta velocità in alcuni punti del territorio.
Ricordo al sindaco che è a capo di un consiglio comunale, ha quindi la responsabilità di un comune, dei suoi cittadini, che ha spontaneamente scelto di governare e ricordo che non si trova, confusamente, come già accaduto durante un consiglio comunale, in un’aula di giustizia, dove disse, dopo una semplice domanda del capo gruppo di minoranza: “mi avvalgo della facoltà di non rispondere!”
Poi comprendo che un punto del suo programma elettorale è di: “portare a compimento l’iter per la fusione dei Comuni di Parlasco e Taceno con Cortenova e Primaluna…”, che sta, con inerzia amministrativa, silenziosamente proseguendo, purtroppo, egregiamente.
E no caro sindaco, il paese è piccolo e la collaborazione dovrebbe essere la parola d’ordine: “il bene del territorio in regime di democrazia”, poche regole, ma ferme. Ai cittadini l’ardua sentenza!
Enrico Bianchini – Gruppo Uniti per Parlasco