DENTRO LA MACCHINA ORGANIZZATIVA: COME FUNZIONA UNA ONLUS NEL CONCRETO

Quando si pensa a un’organizzazione non profit, l’immagine che affiora è spesso quella, un po’ romantica, di un gruppo di volontari mossi da puro idealismo. Un’immagine bella e vera, ma incompleta, perché per tenerla viva serve una struttura solida: chi vive dall’interno queste realtà sa bene che la buona volontà, da sola, non basta a pagare le bollette, a gestire progetti complessi o a garantire un aiuto costante a chi ne ha bisogno. Andiamo quindi a scoprire cosa c’è davvero dietro le quinte delle ONLUS italiane, smontando pezzo per pezzo la macchina organizzativa che permette a un’idea di diventare un fatto concreto e duraturo.

La struttura di governo: statuto e organi sociali

Ogni organizzazione non profit si fonda su un documento essenziale: lo statuto. Questo non è un semplice atto formale, ma il documento che ne definisce l’identità, stabilendo con chiarezza la missione, gli obiettivi sociali e le regole di funzionamento interno. L’organo sovrano è l’Assemblea dei Soci, dove tutti i membri partecipano alle decisioni più importanti come l’approvazione dei bilanci, delle strategie e l’elezione delle cariche sociali. La gestione operativa è invece affidata al Consiglio Direttivo, un organo esecutivo con il compito di amministrare l’ente e implementare le attività pratiche in linea con le direttive dell’assemblea.
Questa suddivisione di poteri e responsabilità, consolidata da moltissime ONLUS italiane nel corso degli anni, è un sistema fondamentale per garantire una gestione corretta e per mantenere la fiducia dei sostenitori.

Fonti di finanziamento e trasparenza di bilancio

Un aspetto fondamentale per un’organizzazione non profit è la sua sostenibilità economica. Poiché non punta al profitto, deve garantirsi la copertura dei costi operativi attraverso un’attività di raccolta fondi costante e diversificata. Le fonti di finanziamento sono molteplici. Una prima è rappresentata dai fondi pubblici, accessibili tramite la partecipazione a bandi nazionali o europei; una seconda area cruciale è il sostegno da parte di privati, che si manifesta in diversi modi. Tra le varie forme, il 5×1000 dell’IRPEF, che i cittadini possono scegliere di destinare, costituisce un’importante entrata annuale. Si aggiungono poi le donazioni dirette da parte di singoli sostenitori, gli eventi di beneficenza, le campagne specifiche e le collaborazioni con le aziende. La gestione di queste risorse finanziarie richiede la massima responsabilità, ed è per questo motivo che la pubblicazione di un bilancio chiaro e accessibile non è soltanto un adempimento legale, ma uno strumento essenziale per dimostrare alla comunità e ai donatori il corretto ed efficace utilizzo dei fondi ricevuti.

Professionisti e volontari: le persone al centro del progetto

L’efficacia di un’organizzazione non profit si basa sulla collaborazione funzionale tra due componenti umane fondamentali: i volontari e il personale retribuito. I volontari forniscono un contributo essenziale e poliedrico, offrendo il loro tempo, le loro energie e una prospettiva esterna, oltre a rafforzare in modo significativo il legame dell’ente con la comunità locale. La loro presenza è spesso determinante per l’esistenza stessa di molte di queste realtà. D’altra parte, per gestire le complessità amministrative, legali e per la pianificazione strategica, sono necessarie le competenze specifiche dei collaboratori retribuiti, come coordinatori di progetto, esperti di raccolta fondi, personale amministrativo e specialisti della comunicazione.
La professionalità di questo staff assicura la stabilità operativa e il corretto funzionamento dell’organizzazione, permettendole di operare su larga scala e nel lungo periodo. L’obiettivo di una buona gestione è quello di integrare efficacemente queste due forze, considerandole complementari. Il successo a lungo termine di un’organizzazione dipende quindi dalla sua capacità di far collaborare proficuamente l’entusiasmo e l’apporto dei volontari con le competenze tecniche e gestionali dei professionisti.