CHIARA, DA TACENO AL MONDO. SOLITARIA MA FELICE E SEMPRE IN MOTO

TACENO – Chiara Uberti, detta Ubbi, ha 25 anni ed è di Taceno. Diplomata all’alberghiero (sull’asse Casargo-Sondrio) ha una passione che in qualche modo “guida” la sua vita: la moto.

Sulla sua Yamaha Tracer 7 GT 700, “sempre alla ricerca di nuove avventure e di storie da raccontare” ama esplorare il mondo in moto, scoprendo luoghi, persone e culture diverse, e condividendo consigli e curiosità di viaggio.

Ad agosto è partita come sempre da sola, in moto, dalla Valsassina per un lungo viaggio di due mesi attraverso Francia, Spagna e Portogallo. “Partire – confida Ubbi a VN –  è un atto di libertà e di fiducia in sé stessi: non è mai facile lasciare casa, ma la strada sa diventare una compagna fedele”.

“Molti pensano che viaggiare da sola sia pericoloso, ma nei miei viaggi ho sempre incontrato persone straordinarie, pronte ad aiutare o semplicemente a regalarmi un sorriso. Per questo dico che non viaggio mai davvero sola: viaggio con il resto del mondo. Nella mia carriera motociclistica ho percorso oltre 100.000 km attraverso mezza Europa, trovando sempre ospitalità e gentilezzaL’anno scorso sono partita per l’est Europa attraversando Bosnia, Montenegro e Serbia“.

Chiara è partita il 25 luglio per la Germania, recandosi prima ad un raduno mondiale di donne in moto (il gruppo si chiama WIMA), percorrendo 3.000 km tra Foresta nera e Romantische Strasse. “Il progetto iniziale era partire dal raduno che si svolgeva vicino a Sigen e andare direttamente in Francia ma poi ho deciso di tornare a casa una settimana per stare con gli amici e partecipare alla festa paesana che organizziamo noi ragazzi di TacenoForFun. Sono ripartita il 12 agosto, tornando a casa il 10 ottobre dopo altri 13.500 chilometri tra Francia, Spagna e Portogallo“.

“Ho iniziato il mio viaggio con i meravigliosi passi svizzeri san Gottardo, Furka e Grimsel, per poi entrare in Francia visitando la Borgogna, Reims e le colline dello champagne quindi Parigi, Normandia e Bretagna, i castelli della Loira, il Bordeaux e le dune di Pilat. E ancora i Pirenei, Lourdes, Saint-Jean-Pied-de-Port dove inizia il Cammino di Santiago.

Da qui ho iniziato a costeggiare l’oceano Atlantico, seguendo proprio il Cammino e percorrendo anche la montagna Pico de Europa. Sono arrivata a Finisterre visitando la città di Santiago de Compostela. Poi sono entrata in Portogallo toccando Porto, Nazaré, Cabo de Roca (il punto più a ovest d’Europa), Peniche, passando da Lisbona e dall’Algarve. Poi sono entrata in Spagna passando per Siviglia, Cadice, Conil de la Frontera e Vejer (due dei famosi paesi bianchi dell’Andalusia). Sono stata a Tarifa, ho visto le scimmie a Gibilterra e poi Ronda e Granada. Sono passata nel deserto di Tabernas percorrendo l’Alto de Velefique – un passo molto simile allo Stelvio – e sono scesa fino a Cartagena. Ho visitato Cuenca e Albarracin e poi percorso la strada del silenzio per concludere a Saragozza. Ho visitato il deserto delle Bardenas reales in Navarra, risalendo poi i Pirenei e percorrendo celebri passi tra cui Col du Tourmalet e il Col d’aspin. Poi Carcassonne, la Costa Azzurra tra Cassis e Montecarlo, prendendo quindi la route Napoleon e salendo sulle Alpi francesi. Da lì ho visitato le Gole del Verdone e le Gole de Daluis. Sono infine rientrata in Italia percorrendo il Col de la Cayolle, Col de Vars e il passo del Monginevro. Ho trascorso l’ultima notte di viaggio a casa di una amica a Venaria per rientrare definitivamente in Valsassina il 10 ottobre”. Il viaggio di Ubbi è durato 59 giorni con 48 notti passate in tenda, un paio in ostello, tre a casa di amici e 5 in hotel/airbnb.

“Ho voluto provare diverse esperienze tra cui la passeggiata a cavallo sulle spiagge della Normandia, un volo in parapendio alla Dune du Pilat, surf a Nazaré e ho visto il flamenco a Granada!

Tutto questo mi ha permesso di entrare ancora più a contatto con le persone e le abitudini dei luoghi. Ogni giorni incontravo viaggiatori con cui condividere storie di viaggio e persone locali che mi raccontavano la tradizione del luogo. Pur essendo sola mi sono sempre sentita accompagnata dalle persone che incontravo, dalle loro storie ed emozioni”.

Tutto bellissimo. Ubbi non lo dichiara ma la sua passione ha dei costi, anche importanti, che la valsassinese si paga lavorando e promuovendosi attraverso sponsorizzazioni – tecniche ed economiche.

Il prossimo tour in moto? Forse un grande giro d’Italia sulla sua fedele Yamaha. Certamente, sulle pagine di VN.

S. T.