ALTOPIANO/LA GUERRA DELLE ANTENNE CONTINUA: CASSINA FA CAUSA A MOGGIO



E siccome sarà pure una guerra "tra poveri" ma nessuno li butta via i soldi, di questi tempi, la decisione di fare causa al vicino Comune (anch’esso piccino, come numero di abitanti) è di quelle che fanno sensazione. In breve la vicenda: a Moggio la Rai si vede poco e male; il Comune chiede allora alla confinante Cassina di utilizzare di un’area dello Zucco della Croce, per "illuminare" quelle zone dove il segnale nazionale non arriva dallo Zucco Angelone. I cassinesi concedono. Il terreno, che da allora viene usato per far vedere la Rai sia a Moggio che in qualche abitazione del loro stesso territorio dove questo non arriva. Ma dopo una decina d’anni, Cassina scopre casualmente quello che ritiene un vero e proprio inganno: i "vicini" infatti accanto alle antenne televisive hanno aggiunto pure quelle – ben più remunerative – della telefonia cellulare. Guadagnando grazie ai canoni corrisposti da Tim e Vodafone circa 200mila euro nell’arco del decennio.

Da qui contrasti, discussioni, richieste, accordi mancati. L’ultimo, davanti all’Organismo di Mediazione dell’Ordine degli Avvocati di Lecco finisce peggio che mai, perché in quell’occasione, pochi giorni fa, il Comune di Moggio non si è presentato. E a seguito di questo atteggiamento, l’amministrazione di Cassina ha incaricato il proprio legale Andrea Maggioni di instaurazione la causa civile contro il vicino (solo geograficamente) Comune. L’importo richiesto dall’avvocato – € 12.976 più oneri fiscali – verrà stanziato nel bilancio di Previsione 2014, di prossima approvazione.

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Insomma, la situazione precipita e rischia di diventare una sorta di "Guerra dei Roses", uno scontro violento col rischio di spendere molti soldi, da una parte e dall’altra.

Dal canto suo, Moggio mantiene la sua linea: non si è presentata all’ultima mediazione ritenendo inutile discutere e confermando le sue perplessità sulla linea tenuta da Cassina. La posizione è chiara: i moggesi si chiedono come i loro vicini potessero "non sapere" quanto accadeva sul famoso terreno. "I bilanci del nostro Comune sono pubblici da 10 anni e dentro c’è scritto chiaramente quello che incassiamo e per quale motivo", Parole che trapelano dall’amministrazione del paese. Che contesta oltretutto il fatto che "le concessioni alle compagnie telefoniche sono state rilasciate proprio dal Comune di Cassina – che dunque non poteva essere all’oscuro dei fatti",


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