SOCCORSO ALPINO E POMPIERI, COLONNE DA TUTTA LOMBARDIA E DOPPI TURNI. IL SUPER IMPEGNO NEL PIENO DELL’EMERGENZA



VALSASSINA – Una ventina di tecnici Cnsas della stazione di Valsassina e Valvarrone della Lariana stanno operando da ieri nell’emergenza maltempo tra Primaluna e Premana per assistere a una serie di situazioni in cui è stata richiesta la loro presenza. Mercoledì poco prima delle 10.00 hanno aiutato nello sgombero di una famiglia in una baita d’alpeggio a Pagnona; in contemporanea è arrivata la richiesta d’intevento per un’altra famiglia. Le squadre erano attive anche a Premana e poi hanno accompagnato alla diga di Pagnona i tecnici Enel che dovevano salire per verificare la sicurezza della diga. Oggi il sindaco di Primaluna ha richiesto la disponibilità delle squadre di pronto impiego e per l’assistenza ai geologi nella zona del Monte Olino.

“Il maltempo delle ultime ore su diverse zone dell’arco alpino impone la massima attenzione – spiegano gli esperti del Cnsas -. Per chi va in montagna, è opportuno consultare sempre le previsioni meteorologiche, attraverso i bollettini ufficiali; in questi giorni è fortemente consigliato valutare bene lo stato dei sentieri, agibilità e fattibilità dei percorsi, informandosi presso i comuni interessati su eventuali variazioni della viabilità e sullo stato di accesso disposto dalle ordinanze. Particolare attenzione va data a vallette e corsi d’acqua, anche di piccole dimensioni, perché possono ingrossarsi all’improvviso a causa di temporali e acquazzoni. Le stazioni locali del Soccorso alpino sono a disposizione per dare informazioni, i nostri tecnici conoscono bene il territorio e possono esservi d’aiuto; consultate anche le guide alpine e i professionisti della montagna prima di programmare una escursione”.

Impegnati sul campo anche i vigili del fuoco del comando di Lecco in una lunga serie di interventi per contenere i danni provocati dalle violente piogge nella zona dell’alto Lario e dell’alta Valsassina. Molti dei torrenti presenti nelle zone colpite sono esondati, riversando sulle strade fango e detriti e, in molti casi, allagando abitazioni, autorimesse e cantine. Per tutelare l’incolumità dei residenti in alcuni casi si è reso necessario procedere all’evacuazione delle persone dalle abitazioni. La diga di Pagnona ha tracimato e ha reso necessario l’evacuazione a scopo precauzionale di circa 600 persone nel comune di Dervio, in una fascia di circa 100 mt. dagli argini del fiume Valvarrone. L’esondazione del fiume Pioverna ha interessato anche una cabina di decompressione del gas metano a servizio della rete cittadina, nel comune di Primaluna, che è stata immediatamente messa in sicurezza da squadre SAF Fluviali e ordinarie.

L’elicottero del nucleo di Varese ha tratto in salvo tre persone rimaste bloccate su un alpeggio nel comune di Pagnona mentre le squadre Saf hanno tratto in salvo alcune persone rimaste bloccate nei garage adiacenti il torrente Valvarrone. Nel comune di Primaluna necessario l’utilizzo dell’elicottero dell’AREU 118 per il trasporto di una persona anziana allettata.

Il nucleo sommozzatori della regione Piemonte ha effettuato alcune immersioni nel lago di Como alla ricerca di un’autovettura trasportata dal torrente Valvarrone. Le operazioni hanno dato esito negativo e sono state interrotte per effetto delle forti correnti generate che non hanno consentito il proseguo delle ricerche ma riprenderanno oggi.

I nuclei Gos del comando di Sondrio e Milano hanno provveduto alla rimozione del materiale trasportato dal torrente che ostruiva il ponte ferroviario e stradale nel comune di Dervio nonché alla rimozione dei detriti da alcune strade.

In dodici ore sono state più di settanta le richieste di intervento per le squadre dei vigili del fuoco, tutte concentrate tra i comuni di Dervio (32 interventi), Primaluna (22 interventi) e Premana (17 interventi). Il maggior numero di chiamate pervenute alla sala operativa di Piazza Bione sono state legate a danni dell’acqua e a soccorso di persone intrappolate all’interno delle abitazioni; la furia dell’acqua ha, in molti casi, causato frane, smottamenti e dissesti.

In supporto alle squadre provinciali, sono intervenuti uomini e mezzi dei distaccamenti di Cantù, Erba e Canzo del vicino comando di Como e una squadra Saf (Speleo Alpino Fluviale) inviata dalla Direzione Regionale di Milano. La sede di Lecco, il distaccamento di Bellano e quello di Valmadrera hanno messo a disposizione della popolazione colpita tutti i lori uomini e mezzi, con dieci mezzi tra fuoristrada, furgoni e autopompe, due idrovore e sei motopompe. 58 le unità operative impiegate nelle operazioni di soccorso tecnico urgente. Infine è stato richiesto l’intervento della sezione Sapr (sistemi aeromobili a pilotaggio remoto) che con i droni in dotazione hanno provveduto a una ricognizione delle zone colpite e al successivo monitoraggio. Si è provveduto al raddoppio dei turni di servizio per evadere tutte le richieste di soccorso e di assistenza alla popolazione evacuata ancora in atto.

 

 

 

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