DON STEFANO COMMENTA LE LETTURE DELLA QUINTA DOMENICA DI PASQUA

Tutti sapranno che siete miei discepoli. È una cosa importante essere riconosciuti come Discepoli perché con la propria vita si diventa una occasione preziosa affinché tutti possano avere poi a che fare con Gesù. E se si è discepoli contenti di esserlo, incapaci a non esserlo, impegnati a esserlo con tutte le proprie migliori energie e capacità questo vale ancora di più e accade più facilmente. Credo sia importante riconoscere la grande responsabilità che abbiamo di essere nel bene, ma anche nel male, occasioni per incontrare Gesù.

Che siamo discepoli lo mostrano i gesti di amore concreti che sappiamo compiere verso gli altri.

Fatti e non parole si dice. Ma vorrei anche dire che l’amore si vive concretamente anche attraverso le parole. I libri, i canti, le lettere, gli articoli di giornale, i dialoghi, le confidenze…Quante parole sono state per noi amore efficace e concreto. E quante parole hanno fatto più male di fatti o violenze subite.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di essere circondati di parole di amore e nello stesso tempo diventare capaci di offrire parole che aprano i cuori alla consolazione, alla pace, alla bellezza, alla fraternità.

“avere amore gli uni per gli altri”. In quanti modi e scelte si può vivere l’amore verso gli altri.

Con un gruppo di adulti un giorno ho incontrato fratel Arturo Paoli, un piccolo fratello del Vangelo. Aveva più di novant’anni ma sprigionava gioia ed energia dai suoi occhi, dal suo sorriso e dalle sue parole. Uno del gruppo gli chiese: “fratel Arturo, dopo una vita intensissima come la tua, se dovessi dire in due parole a un giovane qual è il senso della vita per te cosa diresti?” Rispose: Amorizzare il mondo. Intendeva dire che dovrebbe essere impegno di tutti cercare di riempire il mondo di amore e questa espressione inventata dal teologo Tailhard De Cardin gli piaceva molto perché capace di esprimere proprio questo.

E’ una espressione, diceva, che dona grande dignità alla gentilezza, alla bontà, all’attenzione alle piccole sfumature del prendersi cura degli altri.

Esortava poi tutti ad avere intraprendenza, fantasia, a non lasciarsi sfuggire nessuna occasione per mettere amore ovunque. E indicava in Gesù un grandissimo maestro proprio in questo.

Se ci facciamo docili all’azione dello Spirito Santo in noi capiterà anche che ci stupiremo di come possano fiorire gesti d’amore impensabili. Lo Spirito Santo ci renderà capaci anche di vedere l’amore che gli altri in mille modi ci donano. Spesso l’amore vero è discreto, non fa rumore ma veramente dona vita e lo si riesce a vedere grazie all’azione dello Spirito in noi. Sarebbe bello riuscire a inventarsi ogni giorno un semplice gesto di gentilezza verso qualcuno che in qualche modo fa parte della nostra vita.



Don Stefano Colombo

Casa Paolo VI – Concenedo