UNA VITA PER I DEPORTATI: AMANTI CAVALIERE DELLA REPUBBLICA AL MERITO

BARZIO – Augusto Giuseppe Amanti, per tutti semplicemente Beppe, è molto più di un cittadino di Barzio: è il custode instancabile della memoria dei 402 deportati valsassinesi durante la Seconda Guerra Mondiale.

A 77 anni, dopo una lunga carriera come direttore della allora Banca della Valsassina collocato a Cremeno, Amanti ha dedicato la sua vita a ricostruire e preservare le storie di militari, civili, partigiani, sindacalisti, scioperanti del ‘44 e oppositori del Terzo Reich e dei nazifascisti, molti dei quali rischiavano di essere dimenticati per sempre.

Un lavoro di ricerca e passione

Grazie a un paziente lavoro negli archivi di Stato, Beppe Amanti ha recuperato nomi, cognomi, storie e destini di ciascuno dei deportati valsassinesi.

Per molti di loro ha anche raccolto lettere e testimonianze, restituendo dignità e voce a chi l’aveva persa nei meandri della storia.

Il suo impegno ha permesso a oltre 200 di questi deportati di ricevere la Medaglia d’Onore, riconoscimento riservato a chi fu internato o prigioniero nei lager nazifascisti.

Un riconoscimento meritato

Per questo straordinario lavoro di memoria e giustizia storica, Augusto Giuseppe Amanti riceverà il prossimo 2 giugno, durante la Festa della Repubblica, il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

L’onorificenza è stata richiesta al Capo dello Stato dal prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, e dai funzionari della Prefettura, che si avvalgono della collaborazione di Beppe per rintracciare i familiari dei deportati e internati. La stessa Prefettura lo ha comunicato all’interessato, un paio di mesi fa:

> Cavaliere al merito: le congratulazioni del Prefetto

Una memoria personale e collettiva

Per Amanti, la custodia della memoria non è solo una missione civile, ma anche una questione personale. Suo zio, Carlo AmantiCarletto per i familiari – fu fucilato dai fascisti il 21 febbraio 1944 alla baita della Pesciola, ai Piani di Bobbio, vittima di una trappola tesa da SS fasciste travestite da partigiani. Aveva 39 anni.

Un dolore familiare che ha rafforzato in Beppe la determinazione a non lasciare che il sacrificio di tanti valsassinesi cadesse nell’oblio.

Un impegno che continua

Ex presidente e attuale vicepresidente dell’ANPI della Valsassina, Amanti ha scritto diversi libri sulle storie dei deportati e sulle loro lettere. Oggi continua la sua opera, raccogliendo documenti e testimonianze su coloro che aiutarono soldati alleati ed ebrei a espatriare in Svizzera durante la guerra.

Augusto Giuseppe Amanti è, a pieno titolo, il “custode” della memoria di una comunità che non vuole dimenticare. Grazie al suo lavoro, il ricordo dei deportati valsassinesi continuerà a vivere, monito e insegnamento per le generazioni future.

G. C.

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