COLLEGAMENTO ALLA CICLABILE: LUNGO, IN SALITA E NON MANCANO LE SORPRESE

BARZIO – Era stata presentata già nel lontano 2016 come progetto ambizioso e lungimirante per unire in un unico percorso la ciclabile da Taceno a Barzio: ma a che punto sono i lavori? In che stato è il tracciato e, soprattutto, avrà fine? E quando? A chiederselo sono molti valsassinesi che si interrogano su quella “ciclabile a metà”, che finisce nel nulla e che, a dirla tutta, versa già in stato di quasi abbandono.

Abbiamo deciso di percorrerla fino a Barzio – lungo il percorso asfaltato prima, e sul sentiero presunto dopo, in un esperienza che non consigliamo: le passeggiate da fare sono altre, meglio segnalate, con sentieri battuti e senza dover improvvisare. E non sono mancate le amare e stucchevoli sorprese.

Il percorso: da Pratobuscante ci si lascia alle spalle la sede della Comunità Montana e il museo della Fornace, e si procede in direzione Noccoli. La strada inizia a salire un pochino, ma il percorso è gradevole.

I sottopassaggi. Giunti in prossimità della strada provinciale è possibile accedere all’altro lato con due sottopassi piuttosto alti con grandi muraglioni e un paio di curve a gomito che a piedi non danno noie, ma in bicicletta a scendere – una volta a regime – meglio non prenderle con troppo disinvoltura.

Non si passa. Pronti, via e all’imbocco della strada che porterà a Barzio il primo colpo di scena: sbarra e strada chiusa. Nelle migliore delle tradizioni è quel “chiuso non chiuso” in cui il passaggio non è interdetto completamente e non è affissa alcuna ordinanza che indichi lavori o simili.

Incrollabili, andiamo avanti: dobbiamo arrivare a Barzio!

Pochi metri ed ecco svelato il perché della chiusura: il terreno a valle ha ceduto, e si è aperto un buco. Un paio di transenne lo delimitano e siamo a posto.

Procediamo. Il percorso ciclabile continua con una buona pendenza e un tornante, e fa effetto vedere la foto della pista nel 2023 appena finita e ora che è quasi completamente invasa dalla vegetazione e con il parapetto in legno fradicio.

Arrivati al termine del tracciato asfaltato, Barzio è ora a un chilometro o qualcosina di più da noi (purtroppo cammino senza orologio o applicazioni high tech, imperdonabile).

Il sentiero si intravede a malapena, il bosco si chiude e lungo il sentiero non mancano ortiche, tombini semi aperti e, colpo di scena, un bagno abbandonato lungo la strada.

L’arrivo. Giunti alla fine del sentiero si intravede la via di uscita che si può raggiungere arrampicandosi su un pendio sia in direzione Noccoli, ma si è preferito non calpestare l’erba alta dei prati onde evitare ripercussioni, sia in direzione Ballestrin: lì invece abbiamo vagato in prossimità di un condominio, prima di ritrovare la strada.

Quale futuro? A Barzio si punta sul finire i lavori e completare l’opera, ponendosi come obiettivo la stagione estiva 2026. Un intervento inserito nella riqualificazione dell’area Noccoli/Conca rossa a beneficio del turismo a piedi.

La prossima volta speriamo sarà un piacere rifarla; nell’attesa di futuri migliori non ci resta che sperare che almeno venga mantenuto quello che già c’è e ripristinato ciò che è rotto.
I bagni ci sono già! Anche se forse non sono come ce li saremmo aspettati…

R. D.

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