L’acne felina è una condizione dermatologica che può colpire gatti di ogni età e razza, anche se si riscontra con maggiore frequenza in alcuni soggetti, a causa di alcuni fattori genetici. Le aree del corpo maggiormente interessate dall’acne del gatto sono il mento e le labbra inferiori, dove la pelle è più esposta al contatto con le superfici e dove si accumula più facilmente il sebo. In alcuni casi, anche il collo può presentare lesioni o infiammazioni legate a questa patologia. Dunque, è bene approfondire il discorso relativo ai sintomi e alla cura dell’acne felina.
Come riconoscere l’acne felina?
I segni clinici dell’acne felina sono piuttosto facili da riconoscere, anche se spesso sembrano semplicemente degli accumuli di sporco. I comedoni, ovvero i piccoli punti neri causati dall’ostruzione dei follicoli piliferi, rappresentano la fase iniziale del disturbo. Quando l’infiammazione progredisce, possono emergere altri sintomi evidenti come le croste e gli arrossamenti cutanei: segnali che indicano un peggioramento del quadro clinico, e che devono essere affrontati quanto prima. In assenza di un trattamento specifico, infatti, l’infezione può peggiorare trasformandosi in follicolite: una condizione più dolorosa e ben più difficile da trattare.
Ci sono altre informazioni che possono rivelarsi molto utili, per l’individuazione del problema. Ad esempio, quando il gatto inizia a grattarsi frequentemente il mento o a strofinarsi contro gli oggetti, potrebbe essere in atto una forma più avanzata di acne. Come spiegano gli esperti, il prurito del gatto e il fastidio peggiorano l’irritazione cutanea e aumentano il rischio della comparsa di lesioni e di infezioni secondarie. Nei casi lievi, una corretta igiene della zona può essere sufficiente per risolvere il problema: nello specifico, è possibile utilizzare le soluzioni saline o la clorexidina diluita per detergere delicatamente l’area interessata, sebbene sia sempre necessario chiedere prima un parere ad un veterinario.
Altre informazioni preziose sull’acne del gatto
L’accumulo di sebo nella zona del mento è una delle cause principali alla base della comparsa dell’acne felina. Questo particolare grasso naturale, il cui scopo è proteggere l’epidermide, può ostruire i pori se prodotto in eccesso, favorendo la comparsa dei punti neri e l’attivazione della risposta infiammatoria. Le ciotole in plastica rappresentano un fattore di rischio perché, con il tempo, sviluppano delle microabrasioni che ospitano batteri difficili da rimuovere con una semplice pulizia. Per questo motivo, molti veterinari consigliano l’uso delle ciotole in acciaio inossidabile o in ceramica, che risultano più igieniche e decisamente più durature.
Per quel che riguarda la cura, il veterinario può anche prescrivere dei trattamenti topici a base di antibiotici o antinfiammatori. Gli unguenti vanno applicati soltanto dopo un’accurata diagnosi, perché l’utilizzo improprio di farmaci può alterare l’equilibrio cutaneo e peggiorare la situazione. In presenza di recidive frequenti, specialmente nei gatti a pelo lungo, si può ricorrere agli shampoo medicati per uso veterinario, formulati per ridurre la produzione di sebo e limitare così la proliferazione batterica.