MINIERE DI CORTABBIO. CON “RIMUOVERE” UN DIALOGO TRA MEMORIA E PAESAGGIO

PRIMALUNA – Un ex complesso minerario che si trasforma in laboratorio culturale. A Cortabbio, frazione di Primaluna, l’iniziativa “Rimuovere Miniere di Cortabbio” ha aperto un dialogo inedito tra memoria industriale e paesaggio alpino, con l’obiettivo di restituire alla montagna una forma nuova di bellezza e riflessione.

Il progetto, ideato da un collettivo di artisti locali e sviluppato nell’arco di 144 giorni, ha trasformato i luoghi della fatica mineraria in uno spazio di incontro fra storia e contemporaneità. Non per celebrare nostalgicamente il passato, ma per interrogare le tracce lasciate dall’uomo e ricostruire un legame vivo con il territorio.


PRATICHE ARTISTICHE E COMUNITARIE

La giornata di chiusura a Cortabbio ha presentato un programma variegato:

  • visite guidate ai pozzi e alle strutture storiche;

  • laboratorio di serigrafia, con inchiostri ricavati da minerali locali;

  • laboratorio di tintura basato su tecniche eco-compatibili;

  • DJ set di Flow Tide, capace di intrecciare sonorità elettroniche e risonanze montane.

In ogni intervento emerge la prospettiva dell’arte riparativa, capace di trasformarsi in gesto concreto di cura: “ridare alla montagna quello che si è preso”, raccontano gli artisti, sottolineando come le opere non siano installazioni statiche, ma micro-azioni di ascolto e restituzione.


DALLE MINIERE A LECCO

Terminata l’esperienza sul campo, le installazioni verranno presentate in forma collettiva a Lecco, in un’esposizione curata dalla Fondazione Scola e dall’Associazione Arcobaleno. L’appuntamento, previsto per ottobre, segnerà la conclusione di un percorso che si radica nella storia mineraria della Valsassina ma ne ripensa il futuro come cittadinanza culturale condivisa.

Con il patrocinio del Comune di Primaluna, della Regione Lombardia e della Provincia di Lecco, il progetto si propone come ponte tra memoria e innovazione, tra spazi abbandonati e immaginazione creativa.


UNA PARTICOLARITÀ

Le opere all’interno della miniera vivono di trasformazioni: ciò che si vede oggi muterà nel tempo, seguendo il ritmo del luogo. Un’arte che non resta ferma, ma evolve insieme al paesaggio.


C.A.M.