BARZIO – In questi giorni cade la ricorrenza del quarantesimo anno della presenza del Monastero delle Carmelitane Scalze a Concenedo di Barzio.
Era infatti l’ottobre del 1985 quando, dal Monastero Carmelitano di S. Remo, quattro monache (suora Rosa, suora Maria Giovanna, suora Stefania e suora Maria Virginia), giunsero a Concenedo ospitate nel cosiddetto Monasterino che si trova sul sentiero acciottolato che da Barzio porta a Concenedo.
La volontà della benefattrice Rosa Bonfanti di Belforte di fondare un monastero a Concenedo, prendeva forma con la posa di questa “prima pietra”.
La sua ferma determinazione – condivisa anche dalla sorella – venne pienamente sostenuta dall’allora parroco di Barzio don Alfredo Comi, dal cardinal Carlo Maria Martini arcivescovo di Milano e dal vescovo di Ventimiglia monsignor Verardo. Successivamente, la benefattrice, dispose l’adattamento – a totale sua cura e spese – della sua villa per trasformala nel Monastero con l’aggiunta anche della costruzione della nuova chiesa –aperta al pubblico – che venne consacrata il 12 maggio 2003 dal cardinal Tettamanzi.
In quella occasione lo stesso cardinale definì “una benedizione del Signore la presenza del Monastero a Concenedo“.
Prima dell’inizio dei lavori per la realizzazione della chiesa, alle quattro suore già presenti al Monasterino se ne aggiunsero altre cinque che arrivarono a Concenedo dal Monastero di Legnano, cosi come dispose il cardinale arcivescovo di Milano Martini con proprio decreto canonico in data 1° maggio 1991.
Con questo formale Decreto Cardinalizio, il Monastero del Carmelo di Concenedo fu ufficialmente eretto.
Successivamente alle suore presenti nel 1991, se ne aggiunsero altre provenienti dal Monastero di Ferrara.
Ora, la presenza di questa Comunità Monastica, conferma la “visione” che ebbe la benefattrice Rosa Bonfanti di Belforte fortemente sostenuta dall’allora parroco don Alfredo. Infatti essa voleva quest’opera, questa presenza in Concenedo perché prevedeva tempi bui nei quali la nostra società si sarebbe potuta trovare.
Si può dire infatti che “testardamente” la benefattrice volle questa presenza monastica perché “il mondo sta cambiando” e bisognava lasciare in Valle per il futuro: conferme, testimonianze, tracce della presenza di luoghi mistici cristiani in una società che già allora presentava indizi di una secolarizzazione e mondanità che il tempo trascorso l’ha resa dilagante.
Tra l’altro, a sostegno dell’iniziativa per la realizzazione del Monastero e in piena condivisione con la benefattrice, don Alfredo abbellì il sentiero che da Barzio conduce a Concenedo dotandolo con delle cappellette votive dedicate ai momenti gioiosi della vita di Gesù e nominando questo sentiero “Via Lucis“.
Come voleva la benefattrice, a Concenedo di Barzio la presenza delle Monache Carmelitane Scalze è diventata occasione – non solo per la Valle, ma per tutta la Regione – perché tutti abbiano la possibilità di avvicinarsi a luoghi di riflessione e preghiera e anche occasione di dialogo con le stesse monache.
RedBar