Botta e risposta sulla vicenda Norda



Terzo capitolo dello scontro (fortunatamente tutto mediatico) tra un nostro lettore e il corrispondente dalla Valsassina per il quotidiano locale. Dopo una prima lettera che criticava l’informazione data sulla questione del nuovo acquedotto, c’era stata la risposta di Mario Vassena.

Oggi la controreplica. Eccola, in forma integrale:

 

Egregio signor Vassena, leggo su Valsassinanews il Suo intervento in risposta
alla mia lettera al giornale on-line del 23 gennaio scorso.
Una lettera da Lei ritenuta diffamatoria. Per confutare gli argomenti da me
trattati, usa la Sua storia personale e la Sua esemplare vita giornalistica –
sulla quale per altro non ho nulla da obiettare. E infatti il sottoscritto
pensava ad una "vacanza" del buon giornalista che sono abituato a
conoscere.

Giorni di ritardo nell’affrontare una spinosa questione, metà dell’articolo che
riportava una sola campana – quella dell’ex sindaco Marconi, unita allo strillo
della locandina non virgolettato con "giù le mani dalla Norda" -, nessun
cenno alle ottanta  "lettere di significazione" ai cittadini introbiesi che
vedranno passare il nuovo acquedotto sui loro terreni; nessun cenno alle preoccupazioni
ambientali riguardo  al possibile svuotamento del lago di Sasso poste dall’avv.
Arrigoni nel video sul sito VN; nessun cenno sulla questione centrale della
"pubblica utilità" dell’opera che lascia poche briciole al territorio,
portando acqua soprattutto al mulino di un’azienda privata.

Le Sue parole sembrano fare il paio con le risse da talk show dei cloni di
Sgarbi e Capezzone, che non ci pensano neppure a rispondere
alle domande, ma badano ad attaccare personalmente quello che ritengono sia un
avversario da liquidare ad ogni costo.

Così non Le rimane che dare del "maleducato" a chi si interroga sulla
piega dell’informazione locale rispetto ai poteri forti (persino
"Il Corriere della Sera" ha fatto un articolo ricchissimo di informazioni
che su "La Provincia di Lecco" non abbiamo potuto leggere).
Strano modo di fare giornalismo. Che dovrebbe dare informazioni complete
riportando tutte le campane, e non solo la voce del padrone.
Strano modo di essere giornalisti usare termini come "diffamatorio" o
"maleducato" o "scorretto" a chi pone domande sui modi e sui
contenuti dell’informazione stessa. Sembra quasi di sentire, dietro le righe, minacce di
querele cui i politici – di destra e di sinistra – ci hanno abituato per
impedire alla stampa di esprimere opinioni. Toni che da un giornalista corretto
come Lei non mi sarei mai aspettato.

In questi tempi non facili per l’informazione, dove la voce del padrone sembra
essere solo quella dello sponsor, mi tocca ringraziare ancora una volta il
direttore di Valsassinanews per aver pubblicato la mia lettera omettendo, come
da richiesta, la mia firma. Immagino che ritenesse i miei interrogativi sensati, anche se non
condivisibili in toto.  Spero che non si sia pentito…

Il sottoscritto rimane del tutto disinteressato alla salvaguardia della
Valsassina, come afferma il buon Vassena. Ma rispetto al presente e al futuro
dell’informazione invece rimango fortemente interessato.
E visto che in giro il rumore dei manganelli
o delle querele  per chi dissente si fa sentire, preferisco rimanere anonimo.
Il paese è piccolo, e per chi ha un’attività  in queste lande è sicuramente
salutare mantenere un profilo basso. Anonimo appunto. Meglio non infastidire il
manovratore.

Rimango sempre Suo affezionato lettore
           Paolo Taibo

 

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