ACQUEDOTTO DAL LAGO DI SASSO: ADESSO PARLANO I ”PADRONI” DELLA VALBIANDINO



La signora Bregaglio preferisce non comparire direttamente, ma in vece sua parla (eccome) il marito, l’avvocato Aquilino Colombo. Che non fa giri di parole ed entra “a bomba” nella questione. “La vera risorsa di pubblica utilità che le Istituzioni hanno l’obbligo di tutelare per le generazioni presenti e future? Il lago di Sasso, un bene ambientale intatto, unico e insostituibile che amiamo, o il suo imbottigliamento in inquinanti bottiglie di plastica con la conseguente desertificazione dell’intera vallata di Biandino e dei suoi bellissimi alpeggi, i più importanti della Provincia?”.

E prosegue, il rappresentante della Bregaglio Snc: “Lo stesso Comune di Introbio dà la giusta risposta nei “Primi indirizzi per la redazione del PGT – VAS – 15 aprile 2010”, la cui copertina è costituita da una bella fotografia a colori del lago di Sasso – Val Biandino. Si legge nel Documento di Scoping relativo alla VAS redatto nel maggio 2010 per conto del Comune di Introbio dallo Studio degli Arch.tti Ferruccio Favaron e Umberto Gerosa, a pag. 4: “Vi sono valori ambientali e paesaggistici che per la loro natura scientifica e culturale, per la loro funzionalità territoriale (e per le Leggi: Vedi Codice Ambientale e Paesaggistico) sono sovraordinati rispetto alle altre variabili e valenze.

Il territorio va indagato ed interpretato per valutare preventivamente (principio di prevenzione) le compatibilità e le sostenibilità ambientali: la tutela attiva e il ripristino delle valenze ambientali e paesaggistiche, naturali e storiche, vanno garantiti a priori”. A pag. 5 del medesimo elaborato, al principio di prevenzione si aggiunge l’uso del “principio di precauzione”, “qualora non siano facilmente individuabili gli effetti di determinate azioni e i carichi compatibili e quindi i limiti di sostenibilità ambientale”. Sempre a pag. 5 del Documento di Scoping del Comune di Introbio si fa riferimento anche al “principio del limite”, testualmente: “In tutta la letteratura scientifica mondiale è ormai riconosciuto il principio del limite. Il territorio non può essere sottoposto ad un aggravio dei rischi e a ‘pesi’ ambientali superiori alla propria capacità di sostenerne il carico”.

VISIONI DIVERSE/A. Colombo (Bregaglio) e C.A. Pessina (Norda)

“Insomma – prosegue l’avvocato Colombo – ci deve essere un limite a tutto, anche all’imbottigliamento praticamente incontrollato e per almeno trent’anni del lago di Sasso nelle bottiglie di plastica della Norda: le Istituzioni devono badare prioritariamente al reale interesse generale sinonimo di una vera pubblica utilità e non rischiare di divenire inconsapevoli agenti della Norda, adottando decisioni su presupposti di fatto erronei e regalando etichette di pubblica utilità ad iniziative assolutamente contrarie all’interesse generale”.

Infine, le conclusioni: cosa vi aspettate, adesso? “Auspichiamo che la Provincia – Settore Attività Produttive revochi in autotutela la concessione mineraria rilasciata troppo frettolosamente alla Norda per il prelievo di acqua dalla sorgente in miniera a monte del Lago di Sasso e che lo alimenta, senza un approfondito coinvolgimento dei Settori Territorio e Ambiente, portatori ed istituzionalmente preposti alla tutela e difesa di risorse e di interessi di pubblica utilità, nel caso della Val Biandino assolutamente prevalenti rispetto agli interessi privati della Norda”.

   Altre dichiarazioni nella videointervista con Aquilino Colombo

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