CASERE: TERZAGHI CONTRO TUTTI. E BIANCHIN ”SI VOTA CONTRO”



La nota e già lungamente discussa vicenda che ruota attorno all’edificabilità dell’area Casere riaccende il dibattito in sala consiliare. Il consigliere Paolo Terzaghi propone una mozione “radicale” esprimendosi per l’annullamento parziale o totale delle delibere di adozione ed approvazione del “Piano integrato d’intervento denominato Casere” volute dall’allora amministrazione Valsecchi. in modo da interrompere le convenzioni in vigore per quel terreno. Rilevando inoltre la mancanza di perizie giurate sul valore dell’area e di parere preventivo favorevole da parte della Soprintendenza dei beni culturali e ambientali riguardo la demolizione degli immobili storici edificati sull’area, e rilevando infine anomalie nel trasferimento di proprietà del terreno, Terzaghi chiede l’intervento della Procura della Repubblica e della Corte dei conti per accertare eventuali responsabilità patrimoniali o posizioni finanziariamente svantaggiose per il Comune.

A riguardo risponde a nome della giunta il sindaco Pier Luigi Invernizzi sostenendo l’inammissibilità della mozione del consigliere ex maggioranza in quanto "non aggiornata agli sviluppi successivi al novembre 2011". Innanzitutto il sindaco sottolinea il proprio personale disaccordo col progetto ereditato dalla precedente amministrazione seppure nel ruolo di primo cittadino non possa esimersi dal rispettare convenzioni e impegni giuridici da tempo avviati. Riscontrate però le medesime problematiche e carenze procedurali evidenziate da Terzaghi la giunta si è già attivata, da principio coinvolgendo gli enti superiori (Agenzia del territorio e Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici) per ottenere le certificazioni mai pervenute e dando comunicazione alla Corte dei conti circa l’assenza di una perizia attestante il valore del terreno – la Procura della Repubblica invece è intervenuta spontaneamente-.

Invernizzi ha inoltre documentato l’avanzato processo di revisione delle convenzioni al fine di sostituire l’iniziale destinazione prettamente residenziale dell’area con edifici di interesse pubblico (casa di riposo, biovillaggio). In ultima istanza Invernizzi non esclude l’eventualità di coinvolgere l’autorità giudiziaria anche per valutare se le scelte prese dall’allora amministrazione abbiano determinato danno economico erariale all’ente comunale e del patrimonio storico, culturale e ambientale del territorio di Cremeno.

Escluso Terzaghi, l’assemblea è compatta nel sostenere il documento presentato dal sindaco Invernizzi, rigettando di conseguenza le richieste del consigliere del gruppo La Voce. Particolare rilevante, il primo cittadino ottiene anche il sostegno del gruppo di minoranza guidato da Mario Bianchin, già vicesindaco nella giunta che diede il via alla controversa vicenda. Approvando le affermazioni di Invernizzi la minoranza pare in questo modo rimettere in discussione il proprio operato quando amministrava la comunità, riconoscendo l’assenza delle perizie ma soprattutto accettando l’eventuale responsabilità di non aver garantito in quei frangenti l’equilibrio tra le parti volto al raggiungimento del pubblico interesse.

 

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