Se ne sono accorti lunedì di Pasquetta, quando un operaio della ditta valtellinese al lavoro ai Forni di Premana è passato in zona: ignoti hanno fracassato i vetri esterni dei tre mezzi di proprietà della Enervalt di Cosio Valtellino, amministrata da Franco De Petri. E lo stesso titolare commenta così, a caldo, quanto avvenuto nel cantiere sul Varrone: "Sono amareggiato, praticamente scioccato dall’accaduto anche perché in tanti anni di lavoro, con molte opere realizzate ovunque (anche di questo stesso genere) non mi era mai successo niente di così grave. Ricordo al massimo il furto di una motocarriola, roba da poco e comunque mai un atto di vandalismo. Questo è un attentato, roba da No Tav… Eppure noi stiamo lavorando in regola, con tutti i permessi e siamo anche impegnati a realizzare delle ‘compensazioni’, a carico nostro. Decine di migliaia di euro per tratti di strada e di pista…".
L’episodio, che viene denunciato in queste ore ai Carabinieri di Morbegno, è da ricollegare pressoché con certezza a frange "estreme" della protesta contro la realizzazione delle centrali sui corsi d’acqua della zona.
De Petri su questo è inamovibile: "Noi abbiamo cercato e proposto la massima collaborazione col territorio, episodi come questo comunque non ci fermeranno. Solo alla fine dei lavori la gente di Premana capirà che il nostro intervento praticamente non si vede. La domanda è partita nel 2006, non abbiamo rubato niente e abbiamo tutto a posto; ognuno ha il diritto di manifestare il proprio dissenso, ma nella legalità. Queste cose non si fanno".
A BREVE ON LINE ALTRE IMMAGINI DEGLI ATTI DI VANDALISMO SUL VARRONE