A inizio anni Duemila fu un sindaco di Introbio, della lista "Val Biandino", da piglio decisionista, a volere fortemente e fondare l’Unione dei Comuni. Si chiamava Eusebio Marconi. A distanza di un decennio ecco un altro primo cittadino di Introbio, eletto nella medesima lista e a sua volta assai determinato (per quacuno fin troppo ) a decretarne la fine – quantomeno per quel che riguarda il paese che ne ospita la sede a Villa Migliavacca. A stroncare l’Unione di Centro Valle, per via dei troppi costi, è Adriano Airoldi che lunedì sera ha annunciato l’intenzione dell’amministrazione (più sua, a dire il vero) di abbandonare quell’ente.
Lo ha proprio detto, Airoldi, che non tutti all’interno del suo gruppo sono d’accordo sul tema. Ma lui tira dritto e illustrerà in una classica serata-Airoldi, dunque all’oratorio di Introbio, le motivazioni per le quali il Comune lascerà l’Unione.
A lato delle comunicazioni del sindaco – già abbastanza detonanti – spazio per la presentazione del bilancio, la cui approvazione avverrà in occasione della prossima seduta consiliare. Importante la decisione di aumentare di due punti l’addizionale comunale IRPEF, originata a detta dell’amministrazione in carica dal taglio dei trasferimenti da parte dello Stato. Se i soldi non arrivano da Roma, non resta che alzare le tasse. Ecco allora che accanto alla suddetta addizionale fin da subito sono state votate le aliquote di TASI e IUC: per la prima, 0,2% sull’abitazione principale e 0 per le altre abitazioni.
Assenti un paio di consiglieri della "sinistra della maggioranza". Un caso dopo che la seconda casa non viene toccata ma l’IRPEF sì?