Ma è proprio necessario andare in chiesa per pregare il Signore? Se Dio è presente dappertutto, non lo si può adorare in ogni luogo? Allora perché costruire le chiese quando ogni credente può unirsi spiritualmente a Dio anche in casa sua, per la strada o in montagna?

La risposta di Gesù è di una sconvolgente chiarezza: Dio è un essere spirituale, e perciò è presente in ogni luogo e può essere adorato in qualsiasi ambiente in modo autentico e vero. La cosa più importante – sembra dire Gesù – non è quella di pregare qui piuttosto che là, in un modo piuttosto che in un altro; ciò che conta è che il nostro gesto di preghiera parta dall’intimo del nostro cuore e sia frutto di convinzione interiore, perché il Signore non giudica dalle apparenze, ma legge nel profondo dell’anima di ogni persona.

Eppure, si continua a costruire chiese, e se ne costruiscono anche di belle da un punto di vista artistico; si ritiene cosa importante trovarsi insieme a pregare in questi luoghi privilegiati di culto; si commemorano gli anniversari della consacrazione delle chiese e cattedrali più importanti, come il nostro Duomo di Milano.

Come mai? Semplicemente potranno pensare che la nostra psicologia umana ha bisogno anche di questi luoghi religiosi per sentire maggiormente la presenza di Dio e per meglio gustare la gioia della preghiera.

Ma più probabilmente dovremmo pensare che ogni edificio di culto è il segno di quella continua vicinanza di Dio che una volta entrò nella nostra storia e pose la sua casa accanto alle nostre case nella persona divina del Signore Gesù.

Don Graziano vicario parrocchiale
Domenica 15 ottobre 2017
Rito Ambrosiano “A”
Dedicazione del Duomo di Milano: Chiesa madre di tutti i fedeli Ambrosiani
Mt 21, 10 – 17