BARZIO – “Un’altalena di emozioni”: così è stato definito il rally che lo scorso week-end ha risvegliato con i motori rombanti la Valsassina, il Lario e la Val San Martino.

A sfidarsi fino all’ultimo secondo sono stati i due equipaggi Gianesini-Fay (in copertina) che alla fine è salito sul gradino più alto del podio, e Bondoni-Ungaro (a destra) che si è classificato al secondo posto. Un aspetto che ha reso ancora più avvincente questo continuo di sorpassi è la vettura, la stessa, che li ha accompagnati per tutta la gara: entrambi hanno corso a bordo della Škoda Fabia R5 – la versione da rally dell’utilitaria ceca – limitando così al minimo le differenze fra le due squadre e portando un po’ di pepe sul tracciato. E come se non bastasse, anche il terzo equipaggio, Ghelfi-Marchioni, era dotato della stessa vettura.

Le specifiche tecniche del mezzo – che ha debuttato nel 2015 in sostituzione della Fabia S2000 – hanno del resto tutti i presupposti per risultati più che soddisfacenti: nel motore quattro cilindri turbo benzina a iniezione diretta da 1.620 centrimetri cubi sono condensati 279 cavalli, con una coppia massima di 420 Nm che si raggiunge a 4.750 giri. Il cambio è sequenziale a cinque rapporti e la trazione, chiaramente, integrale permanente. Il motore ha inoltre cinque mappature posizionate direttamente sul tunnel: per la partenza ci si affida al launch control, cui seguono le altre progressivamente più performanti.

Per quanto riguarda il telaio, a rinforzare la scocca c’è il roll bar multipoint saldato che incrementa la sicurezza dell’equipaggio, in caso di incidente. Un mostro di tecnologia, piccola ma saporita – anche nel sound del motore – questa sportiva dell’Est in cui è riassunta la competenza del gruppo Volkswagen, di cui Škoda fa parte dal 1991.

Ai piedi del podio – rispettivamente in quarta e quinta posizione – si sono classificati gli equipaggi Paccagnella-Bianco e Memeo-Alicervi (a destra), entrambi “a cavallo” della diretta rivale della Fabia, ossia la Ford Fiesta R5, prodotta dal 2013, dotata di tre cavalli in più e una coppia maggiore: 430 Nm raggiungibili già a 4.500 giri. Eppure, a svantaggiarla non può neanche essere qualche chilo in più: sia l’americana, sia la boema pesano 1230 kg. Tutto merito degli equipaggi?

Alessandro Tonini