“Chi crede in me, ha la vita eterna”, ci dice Gesù alla fine del Vangelo di questa domenica. Ma finché non vogliamo cambiare, finché vediamo il male che c’è negli altri e non il nostro, finché non viviamo tutta la verità che c’è nel sacramento eucaristico, la strada che porta a Dio ci rimane sbarrata!
E a volte è Gesù stesso che ci umilia, perché invano ha atteso un nostro atto di umiltà: allora Gesù ci fa toccare con mano chi siamo, ci fa toccare con mano chi siamo, ci fa toccare con mano che siamo dei nulla, dei peccatori; dei presuntuosi; il Signore a volte distrugge i nostri castelli di carta, distrugge la nostra falsa santità, e mette alla berlina tutte le nostre sicurezze. Ma quando il Signore agisce così per il nostro bene, noi raramente vediamo questo come una grazia: ecco che subito protestiamo, ci ribelliamo, accusiamo Dio di essere ingiusto; quando il Signore interviene come chirurgo per toglierci via il male,ecco che noi siamo pieni di rancore contro Dio:ma Dio ci spoglia dalla zavorra che abbiamo addosso,e noi diciamo che Dio ci sta derubando!
E invece Gesù ci chiede di dare a lui i nostri pesi.
Ma anche in questo ci vuole tanta umiltà,riconoscere che da soli non ce la facciamo ,e appoggiarci al Cuore grande di Gesù!
Dare tutto a Lui: i nostri problemi,le nostre angosce,dare a Gesù anche i nostri peccati, perché li distrugga nel suo amore.
Che Gesù sia davvero il nostro Maestro,la nostra guida,il nostro sostegno, il nostro unico e vero Pastore!
Don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 2 settembre 2018
Prima domenica dopo il Martirio di San Giovanni il Precursore
Vangelo Gv 3, 25 – 36