Tempio, altare, offerte e riti non sono capaci da soli per rendere culto a Dio. Per un culto vivo conta di più il fattore umano, cioè la fede del credente e della comunità che sono il tempio vivo di Dio, come ripete S. Paolo in numerose lettere.
Senza disprezzare l’esteriorità delle forme liturgiche, bisogna tuttavia dare il primato allo spirito, alla fede e al cuore e trasfondere il culto alla vita e la vita al culto, dando una dimensione religiosa a tutta la nostra vita personale, sociale e politica.
Ci sono quelli che identificano la religione con la pratica religiosa settimanale o anche quotidiana, oppure soltanto occasionale (battesimi, prime comunioni, matrimoni e funerali).
Altri riassumono la loro fede e religiosità nel portare o tenere con sé o in casa, oggetti sacri. Altri infine si credono già religiosi per avere sentimenti ancestrali di rispetto verso il sacro o conoscenze di religione.
Il vero culto, la religione autentica è una risposta di fede alla Rivelazione di Dio. Perciò il culto completo è la religione della vita intera, vissuta nella fedeltà a Dio e in solidarietà fraterna con gli altri specialmente coi più deboli e bisognosi.
È uscendo dalla chiesa ogni domenica, o ogni giorno, che tocchiamo la verità o la menzogna del nostro culto e della nostra fede!
Don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 21 ottobre 2018
Rito Ambrosiano
Dedicazione del duomo di Milano
chiesa madre di tutti i fedeli ambrosiani