DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELL’8ª DOMENICA DOPO PENTECOSTE



La Liturgia di oggi ci presenta le chiamate di Samuele, di Paolo e dei primi apostoli. Ma a muovere tutto c’è sempre l’amore di Dio che vuole chiamare tutti a partecipare al suo Regno. Nel Vangelo, Gesù rivolge questa chiamata ai primi apostoli prendendo spunto dal loro lavoro di pescatori: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”.

Come non c’è pesce che voglia entrare nella rete del pescatore, questa immagine sembra suggerire che anche l’uomo non sia lui a voler entrare nel Regno di Dio: a noi basta il regno di questo mondo: un po’ di affetti, di salute, accettiamo il lavoro e la fatica per quel tanto che sono necessari a sostenerci e a non annoiarci, ecc.

Invece Dio ci cerca per il suo Regno: per catturarci o per salvarci?

Lasciamo che ciascuno risponda a questa domanda in base alla propria esperienza personale: se l’accoglienza di Gesù, della sua Parola, la vita nella Chiesa, siano per lui causa di limitazione o di vera libertà.

All’origine dell’essere apostoli non sta dunque la volontà degli uomini, ma la chiamata del Signore.

Dirà Gesù: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”.

Oggi ci troviamo davanti a delle chiamate specifiche di Gesù, ma altre pagine del Vangelo ci dicono come in modi diversi Gesù chiami ognuno di noi a seguirlo per portare a tutti la sua Parola ed invitare tutti ad entrare nel suo Regno.

Non sono pescatori di uomini tanti papà e mamme verso i loro figli, tanti insegnanti con i loro alunni, tante persone verso altre in qualche modo smarrite?

Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, cosa avranno visto in Gesù per seguirlo così prontamente

Quasi certamente avevano già sentito parlare di lui e forse lo avevano già conosciuto e ascoltato.

Ma ora, davanti a quella chiamata, pur non sapendo cosa li aspetta, lasciano tutto e lo seguono.

Non fanno calcoli: sono affascinati dalla sua Parola e dalla sua persona.

E’ l’esperienza della bellezza di Lui e del suo Vangelo che darebbe anche a noi, ciascuno nella propria famiglia, luogo di lavoro, relazione con gli altri, il coraggio di essere annunciatori di un Padre che ci ama e che invita tutti alla vita di comunione e di amore del suo Regno.

Don Gabriele vicario parrocchiale

 

 

 

 

 

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