NELLA RSA QUELLA DIFFERENTE VISIONE DEL TEMPO IN TEMPO DI COVID



In questi giorni abbiamo fatto gli incontri pre-pasquali con le famiglie degli ospiti.




Emozioni, stupore, e visi pieni di gioia: non ho altri termini per esprimere quello che ho visto nelle espressioni degli ospiti. Ciò che cambia tra gli ospiti e i parenti che vengono in visita è la percezione del tempo: “fuori” si percepisce un tempo immobile, sospeso, colmo di amarezza e preoccupazione, di disagio per tutti i limiti imposti.

“Dentro” gli ospiti hanno una visione del tempo differente, protetti dalla “casa” e dallo stare “tutti insieme”, vicini, cosa che a chi è “fuori” non è permesso. La vicinanza fisica ed emotiva è qualcosa che tutti cerchiamo, che ci manca nella vita di tutti i giorni, che ci sembra non essere più “normale”.
Per gli Ospiti il “tempo” è qualcosa di relativo, la maggior parte di loro sente “la mancanza dei parenti più cari” ma la loro mente lì “protegge” facendoli pensare che i mesi siano giorni o settimane.
Scrivo tante virgolette perché rispetto molto le diverse fragilità degli ospiti e non vorrei essere in nessun modo fraintesa da chi mi sta leggendo, perché scrivo di getto, con il cuore, con il massimo rispetto per ognuno dei “miei” Residenti.

In questi giorni di incontri ho spesso sentito dire “ti trovo bene!”, “stai meglio tu di me, mamma!”, “hai più vitalità di me, io sono spenta”.

Mi ritrovo in queste frasi che ho sentito dire agli ospiti perché le nostre vite in questo lungo periodo sono diventate davvero limitate, i giorni sembrano tutti uguali e ci sono pochi margini per l’imprevedibilità. Gli ospiti, nella loro particolare “realtà” di questo anno, dicono di sentire le famiglie vicine grazie ai pensieri, ai regali, alle videochiamate.

Quest’ anno ha portato a dire maggiormente le cose ad alta voce, a scrivere quel che si prova, a inviare lettere e regali come non si faceva da tempo.

Sono stati rispolverati sentimenti, e ho visto famiglie “conoscersi meglio”: il limite della chiusura ha avvicinato le persone alla nostra Casa, e ci arriva in tante forme diverse la dimostrazione di affetto dei parenti.

È importante. Stanno davvero facendo sentire la loro presenza. In occasione degli incontri, i parenti hanno lasciato uova, colombe e presenti: li apriremo la mattina di Pasqua durante videochiamate a sorpresa (gli Ospiti non sanno che sarò con loro la mattina di Pasqua e che farò da tramite con le famiglie, sarà una bella sorpresa senz’altro).

Quando si perde qualcosa si riesce ad apprezzarne l’importanza. Spero che quel che è successo in questo folle anno 2020-21 ci porti almeno un po’ più di consapevolezza di ciò che ha valore.

Buona pasqua da Rsa Casa Sant’Antonio

Dott.ssa
Veronica Bonicalzi

Direttore di struttura
Rsa Casa Sant’Antonio
Barzio

 

 

 

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