AL CONVEGNO DELLA LEGA IN C.M. L’EUROPARLAMENTARE PANZA ANTICIPA: “NUOVA LEGGE MONTAGNA ALLE PORTE”



BARZIO – Montagna, politiche regionali e riforma nazionale: sono questi i temi toccati durante il molto partecipato incontro che ha avuto luogo a Barzio. Presente il presidente della Comunità Montana Fabio Canepari, il sottosegretario dell’autonomia e rapporti con il consiglio regionale Mauro Piazza. Centrali nel confronto l’assessore Massimo Sertori degli enti locali, montagna, risorse energetiche, utilizzo risorsa idrica e Alessandro Panza, eurodeputato e consigliere per le aree montane del Ministero per gli affari regionali. Assente il segretario provinciale della Lega Daniele Butti che ha lasciato a Flavio Nogara il compito di portare il saluto a nome del partito locale.

Seduto qua e là qualche ex amico di Piazza, come il sindaco di Morterone Dario Pesenti oggi in Fratelli d’Italia e Nando De Giambattista che è rimasto nelle fila di Forza Italia. Quest’ultimo ha letto un documento abbastanza critico, che ha chiesto più attenzione per i territori del Parco delle Grigne.

La montagna ha necessità di misure specifiche e non può avere delle politiche applicate in modo standardizzato -. Dichiara l’assessore Massimo Sertori – Pianura e montagna sono due ambienti diversi ed è necessario assicurare anche nei territori come i nostri i servizi principali e necessari a coloro che ci abitano. Esiste una strategia chiara e precisa che consiste nel costruire delle misure specifiche per la montagna al fine di scongiurare lo spopolamento e garantire ai cittadini montani una vita dignitosa” E la Lombardia sta sperimentando un nuovo modo per stimolare le iniziative, ossia mescolare finanziamenti statali, regionali ed europei.

Di certo stimola Sertori : “Non bastano i soldi, sono necessarie le idee e la capacità di Comuni e Province di creare aggregazioni intorno a progetti che devono partire dal basso”. Anche sui piani legati alle Olimpiadi 2026 è stato cercato di abbinare i piani strettamente legati all’evento ad altri che coinvolgessero il territorio nel suo complesso.

Benché Mauro Piazza abbia tenuto un profilo basso e abbia lasciato a Fabio Canepari il compito di descrivere i progetti regionali in itinere per le nostre zone montane, a partire dalla ciclo via Transorobica che collegherà la Valtellina, con il Lecchese e la Bergamasca, benché abbia lasciato correre la palla in quasi tutti gli interventi iniziali gli è stato riconosciuto il ruolo di interlocutore per gli enti territoriali rispetto alla Regione. E quando ha preso la parola si è sentito in dovere di ricordare l’alleato e amico Antonio Rossi: “Se tutti ringraziano me, io mi sento di ringraziare lui” ha chiosato il consigliere sottosegretario.

Anche l’eurodeputato Alessandro Panza ha sottolineato l’importanza di considerare i cittadini delle zone di montagna non di serie B e come spesso, purtroppo, a realizzare leggi di carattere montano siano persone inesperte di tali territori È però la nuova legge nazionale della montagna, nata dalla riscoperta del valore montano nel periodo di lockdown, ad essere stata il fulcro del dibattito.

“La nuova legge riprende il disegno di legge Gelmini sulla riforma montagna. Abbiamo tenuto il buono e scartato ciò che non andava bene – afferma Panza . La finalità è quella di utilizzare i 200 milioni annuali per costruire una legge quadro che crei un valido contesto normativo. Tutto questo con la partecipazione della regione”.

La legge è strutturata in cinque paragrafi preceduti da un rimando all’articolo 44 della Costituzione che prevede politiche a favore della montagna. Concretamente il testo definisce quali siano davvero i comuni montani grazie al contributo dell’ISTAT: dai 3400 attuali, infatti, si passerà ad un totale di circa 2000 e saranno individuate, inoltre, le realtà che più necessitano contributi economici rispetto ad altre. Tutela del territorio, garanzia di servizi pubblici con interventi su sanità e finanziamenti a favore di istituti scolastici sono alcune delle dimensioni toccate dal testo di leggo. Un’ultima parte, invece, riguarda un aspetto più economico e prevede il riconoscimento delle figure professionali di montagna, un pacchetto di agevolazioni per giovani imprenditori ma anche il recupero di “territori silenti”.

N. A. – S. G.

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