PREMANA – La comunità di Premana e Pagnona ha vissuto un’esperienza di fede straordinaria in occasione del Giubileo 2025. Venerdì 5 e sabato 6 settembre, i fedeli hanno percorso 53 chilometri a piedi fino al Santuario della Madonna del Bosco di Imbersago, in un cammino che non è stato solo fisico ma soprattutto spirituale: un pellegrinaggio nato dal cuore di un popolo profondamente legato alla propria tradizione religiosa.
Tutto è iniziato la sera di venerdì 5 settembre, quando alle 20:30 la comunità si è ritrovata nella piazza della chiesa di Premana per la benedizione della fiaccola. Alle 21 è partita la fiaccolata notturna, simbolo di speranza e di fede che ha illuminato la lunga strada verso il Santuario. Dopo ore di cammino, la fiaccola è giunta a Ballabio alle 3:30, a Lecco verso le 6:30 e infine a Brivio intorno alle 9:30. Da lì anche chi aveva scelto il pullman si è unito al gruppo, per condividere gli ultimi chilometri del pellegrinaggio. L’arrivo al Santuario è avvenuto alle 11, con la celebrazione della messa come momento culminante di un lungo percorso fatto di preghiera, silenzio, canti e comunione fraterna.
Camminare 53 chilometri non è stata un’impresa semplice: ha richiesto fatica, sacrificio e resistenza. Ma per i premanesi quel pellegrinaggio non è stato solo uno sforzo fisico. È stato un atto di amore verso la Madonna del Bosco e un segno tangibile della loro devozione. La comunità di Premana ha dimostrato ancora una volta di saper unire lavoro, tradizione e fede. In questo pellegrinaggio, questi valori si sono intrecciati in modo evidente: si è partiti dalle montagne, con il cuore colmo di preghiere e intenzioni personali, per arrivare insieme a un santuario che da secoli è meta di pellegrini da tutta la Lombardia.
Il pellegrinaggio si è inserito nel contesto del Giubileo 2025 del Santuario della Madonna del Bosco, che ha assunto un valore speciale. Il motto scelto, “Pellegrini di speranza”, è stato un invito ad affidarsi alla fede come forza capace di illuminare anche i momenti più bui. Lungo il cammino, la fiaccola ha rappresentato proprio questo: una luce che ha accompagnato i passi dei fedeli, una fiamma che ha richiamato l’impegno della comunità a non spegnere mai il proprio legame con la fede.
Il pellegrinaggio non è stato soltanto una marcia individuale, ma un cammino comunitario. I fedeli premanesi, con la loro partecipazione, hanno testimoniato come la fede sia ancora oggi un collante sociale, capace di unire giovani e anziani, famiglie e singoli, in un’unica grande famiglia spirituale. Alla fatica del cammino si è unita la gioia di condividere canti, preghiere e silenzi, sapendo che ogni passo era un passo verso la Madonna, ma anche verso gli altri. L’arrivo al Santuario è stato il momento in cui la comunità si è sentita davvero unita, ringraziando per la protezione e affidando le proprie intenzioni a Maria.
Il pellegrinaggio giubilare da Premana al Santuario della Madonna del Bosco è stato molto più di un semplice tragitto: è stato 53 chilometri di fede vissuta, un atto di devozione che ha raccontato la storia di un popolo legato alle sue radici e alla sua spiritualità. La comunità premanese, con questo cammino lungo e impegnativo, ha dimostrato che la fede non è una parola astratta ma un’esperienza concreta, fatta di passi, di luce e di speranza. Un segno potente che, in occasione del Giubileo, ha rinnovato la promessa di continuare a camminare insieme, con lo sguardo rivolto al cielo.
RedPre
Foto Maria Bellati e Maria Grazia Bellati






















