Facciamo un po’ di chiarezza — o meglio, di “trasparenza e condivisione”, come qualcuno amava dire e forse ha già dimenticato.
Il progetto RECAP è stato sviluppato da ingegneri per essere presentato in Regione Lombardia e ha ottenuto il finanziamento grazie alla sua valutazione positiva. Preciso che si tratta principalmente di interventi di isolamento termico (serramenti, pareti e soffitti), che richiedono competenze tecniche specifiche nel miglioramento delle prestazioni energetiche: quindi, competenze proprie dei tecnici.
Nella relazione tecnica è riportato quanto segue: “I serramenti attuali hanno per lo più un telaio in legno… Dato il carattere storico dell’edificio e il suo valore culturale, la sostituzione degli infissi prevede l’inserimento di nuovi serramenti in legno con doppio vetro, rispettando dimensioni e caratteristiche estetiche degli esistenti, in modo da non alterare l’aspetto architettonico del manufatto”.
Si aggiunge inoltre: “…sono presenti alcuni serramenti esterni in alluminio o in ferro. Al fine di mantenere delle alte prestazioni o replicare il più fedelmente possibile gli infissi esistenti… si è optato per sostituirli e realizzarli in alluminio”. Gli infissi in alluminio in questione rappresentano circa il 4,5% (6,42 m²) del totale e riguardano sostanzialmente le attuali porte di sicurezza.
Passiamo ora alla fase di presentazione alla Soprintendenza. Il progetto ha ricevuto il parere favorevole dell’attuale Commissione Paesaggio, che può anche aver indicato alcune prescrizioni ma ha comunque valutato positivamente l’intervento. Per questo motivo l’amministrazione in carica lo ha trasmesso alla Soprintendenza.
Per gli edifici tutelati, però, la legge richiede che, prima del parere paesaggistico, venga rilasciata l’autorizzazione per le opere sui beni culturali, come previsto dal Codice dei beni culturali.
L’amministrazione guidata dall’attuale sindaco, responsabile anche dei lavori pubblici, non ha seguito questa procedura corretta. È quindi probabile che la Soprintendenza abbia richiesto il rispetto dell’iter e che il progetto venga presentato anche da un architetto, come stabilito dalla normativa.
In sintesi: il finanziamento è stato ottenuto dall’amministrazione Arrigoni Battaia, ma la presentazione del progetto alla Soprintendenza da parte dell’amministrazione Ferrari non ha rispettato le procedure previste per i beni culturali e non è stata firmata da un architetto.
Gruppo Barzio nel Cuore
FIUMETTA PRIMA, SERRAMENTI POI: MA A BARZIO, QUESTI AMMINISTRATORI?…






