MUSICA, PASSIONE, ENTUSIASMO. I CORI DI BARZIO E CREMENO REGALANO UNA SERATA SPECIALE E ARMONIOSA



CREMENO – Serata partecipata e assai apprezzata quella che ha unito due cori liturgici dell’Altopiano per la prima edizione invernale della Rassegna organistica valsassinese. Ottimi risultati per un’appuntamento tutto valsassinese capace anche di richiamare pubblico anche dal capoluogo e dalla riviera. Protagonista della serata infatti è stato l’entusiasmo di due gruppi corali la cui passione ha donato al numeroso pubblico risultati che, a tratti, sono apparsi addirittura sorprendenti.

rassegna organistica coro barzio cremeno 5In particolare per il Coro “San Giorgio” di Cremeno, dove Daniele Invernizzi, noto anche per la sua organizzazione della “Rassegna Organistica Valsassinese”, di cui è bello apprezzare anche un’appendice invernale, ha saputo raggiungere risultati quasi impensabili. Proponendo esecuzioni di brani interessanti, scelti per essere “alla portata” degli esecutori, dove l’armonia delle voci era evidente, si poteva ascoltare molto bene. Daniele ha proposto anche disposizioni particolari dell’organico, utilizzando anche tutto lo spazio a disposizione, non solo quello dell’altare, ma usando interamente la “sonorità” della Chiesa. Dove i coristi si sono disposti, in un brano, nei corridoi laterali, mentre all’inizio, nel “Jesu Dulci Memoria”, di Bernard de Clairvaux (Bernardo di Charavalle), si sono posti nella zona absidale, esprimendo in questo il significato liturgico del brano. I brani scelti da Daniele sono stati suggestivi, improntati sulla musica antica, di tradizione anglosassone e nordeuropea. Brani in cui è stato bello anche apprezzare l’intenso significato spirituale. Da un punto di vista musicale era bello percepire il dialogo tra voci maschili e femminili, spesso in alternanza.

rassegna organistica coro barzio cremeno 2Al Coro “San Giorgio” di Cremeno è seguito il Coro “Santa Cecilia” di Barzio, diretto da Andrea Scandella, che ha proposto brani più noti e dal notevole interesse musicale. In un percorso corale dal XVII al XX secolo, si sono potuti ascoltare suggestivi quanto differenti esempi di polifonia sacra, partendo da un notissimo “Salmo XVIII” di B. Marcello e da un brano del 900 (“Hac nocte cum natus est Jesus” di P. Mauri). In questo interessante accostamento, le voci sono apparse ben assortite ed equilibrate, facendo emergere l’impegno e la passione di tutti a cercare la giusta intensità e precisione vocale nei singoli brani. Il Coro di Barzio ha chiuso poi con un difficile quanto emozionante “Veni Veni Emmanuel” di Zoltan Kodaly, un brano dove la tradizione del Gregoriano si mescola alla modernità, all’apertura alla ricerca di nuove sonorità, dando vita a intrecci di voci maschili e femminili in episodi vocali tanto complessi quanto suggestivi.

rassegna organistica coro barzio cremeno 6La serata si è conclusa a cori uniti, dando davvero la sensazione di “cantare con una voce sola”. Sotto la direzione alternata di Daniele Invernizzi e Andrea Scandella hanno dato vita ad esecuzioni dove l’imponenza dell’organico si è ben sposato con l’acustica della chiesa, donando bellissime sensazioni musicali. Sono stati presentati tre brani volutamente noti e tradizionali del periodo natalizio: “Joy to the World” di Haendel, “Transeamus usque Bethlehem” nell’arrangiamento di Schnabel e “Adeste Fideles” armonizzato da Willcoks, proposto anche come ‘bis’ dove ai cantori si è unito il pubblico, in una corale preghiera.

Le tre parti del concerto sono state introdotte da interventi dell’organo, affidati al bravo maestro Paolo Gazzola, già protagonista di due concerti per la Rassegna Organistica Valsassinese. In questa occasione si è trovato a suonare un organo elettronico – l’Organo di Cremeno, infatti, è da restaurare e ci si auspica che questo possa accadere presto. Daniele Invernizzi ha sottolineato che suonare un organo elettronico per un organista è come per un professionista cantare con una voce metallica invece che con una voce naturale. Gazzola ha comunque dimostrato la sua abilità anche con uno strumento tutto sommato “parziale”. Tre i brani proposti: un brano di tradizione francese del settecento, il Preludio e Fuga in Sol Maggiore BWV 541 di Johann Sebastian Bach e, forse il brano più particolare, il Concerto “Per la Notte di Natale” in sol minore di Corelli, trascritto per organo da Billington. Quest’ultimo brano è, nella sua versione originale, orchestrale, ed è stato bello ascoltarlo in questa insolita versione organistica. Ma, in fondo, l’organo può davvero divenire un’orchestra, anche se elettronico, e questa trascrizione lo ha dimostrato.

 

 

 

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