Cronaca dell’alluvione del Novembre 2002



Le abbondanti precipitazioni del mese di novembre del 2002 iniziarono a fare i primi danni a Premana: il giorno 27 una frana  isolò il paese scivolando sulla strada che da Piazzo porta nell’abitato, la situazione si risolse solo dopo parecchi giorni creando notevoli disagi sia per gli abitanti che per i numerosi mezzi di soccorso presenti nella Valle in quei giorni. (nella foto a lato di Fabio Benedetti la frana sulla strada di Premana)
Contemporaneamente dall’altro capo della valle i piani di Balisio erano sommersi dall’acqua, prima si allagarono solo i prati ma con il salire del livello delle acque la sede stradale si riempì, bloccando il transito della auto dirette verso la vicina Lecco; l’allarme durò alcuni giorni visto il continuo saliscendi delle acque.

La prima frana a Cortenova scese dalla Rossiga la mattina di venerdì 29: 300.000 mc di fango scesero dalla ripida valle coinvolgendo numerose abitazioni e distruggendo parte di una stalla – causando purtroppo la morte di 27 capi di bestiame, nella loro corsa resero inagibile il ponte sulla SP 62 e spazzarono via il ponticello di legno pedonale sotto di essa, mentre  le prime avvisaglie dell’altra imminente enorme frana si facevano sentire sopra via Spadola.

Dopo l’evacuazione non sempre facile di parte dell’abitato di Bindo alle ore 3:00 del primo dicembre una enorme frana spazzò via il  paese: 1.200.000 mc di terra rossa scivolarono fino al torrente Pioverna distruggendo diciassette case e rendendone inagibili venti, sette le aziende distrutte e trecentosettanta la persone evacuate solo dalla piccola frazione. Grazie soprattutto all’abbandono preventivo delle abitazioni non vi fu nessuna vittima.

Una volta rientrato l’allarme che coinvolse anche parte di Cortenova, il 23 luglio del 2003 i primi sfollati poterono tornare nelle loro case. Dopo l’apertura del nuovo Circolo Acli e l’inaugurazione del nuovo ponte, nel mese di aprile 2009 le prime case della nuova Bindo vennero abitate da chi le aveva perse sotto la frana ed il primo agosto scorso è stata inaugurata la galleria che ricollega la SP62.

Molte le parole, le previsioni azzardate e i commenti inutili sentiti e detti in quei giorni, pochi invece i segnali di unione e di coesione tra la popolazione colpita, che non è riuscita o non ha voluto far sentire la propria voce durante ma soprattutto dopo gli eventi.

Non poche infine anche le peripezie burocratiche affrontare che, sommate all’enorme danno sia materiale che morale, hanno segnato una parte di chi ha perso la propria casa e “vita” sotto la frana.
 

 
 

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