S. Antonio: celebrazioni e feste tra Crandola, Parlasco e Introbio



Il posto di Sant’Antonio Abate nel mondo cristiano è di eccezionale importanza e per questo il santo è molto venerato da anni anche nella nostra Valle. Il potere di vincere la malattia in una realtà sostanzialmente priva di medici e di medicine ne ingigantiva il ruolo, vincere il fuoco in un panorama in cui le case erano fatte tutte di legno può farci capire quanto fosse rispettato, il proteggere gli animali dove questi erano garanzia di sopravvivenza oltre che fondamentale fonte di energia e principale mezzo di trasporto, rende il Santo fondamentale nel mondo contadino e non solo.

Il Santo è anche noto come Sant’Antoni del Purcell in memoria di quelle allegorie che vedevano nel maiale l’incarnazione del diavolo e Antonio era colui che sconfiggeva il maligno. Veniva detto anche Sant’Antonio il Grande, Sant’Antonio d’Egitto, Sant’Antonio del Fuoco, Sant’Antonio del Deserto; molti i malati che accorrevano per chiedere grazie e salute, alcuni erano afflitti dal male degli ardenti, conosciuto anche come fuoco di Sant’Antonio e corrispondente a due diverse malattie: l’ergotismo, causato da un fungo parassita delle graminacee, e l’herpes zoster, causato dal virus varicella-zoster.

Sant’Antonio tuttavia è considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella; il 17 gennaio la chiesa tradizionalmente benedice gli animali e le stalle, ponendoli sotto la protezione del Santo. La tradizione deriva dal fatto che l’ordine degli Antoniani aveva ottenuto il permesso di allevare maiali all’interno dei centri abitati, poiché il grasso di questi animali veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dal famoso fuoco di Sant’Antonio. I maiali erano nutriti a spese della comunità e circolavano liberamente nel paese con una campanella al collo. A Parlasco vengono benedetti anche gli automezzi probabilmente perchè in parte, al giorno d’oggi, in agricultura i trattori e i vari automezzi agricoli hanno sostituito il lavoro delle bestie. Secondo una antichissima leggenda del nord Italia, la notte del 17 gennaio gli animali stessi acquisiscono la facoltà di parlare: durante questo evento i contadini si tenevano lontani dalle stalle, perché udire gli animali conversare era segno di cattivo auspicio.

Questo Santo dalle innumerevoli proprietà era anche patrono dei fabbri e dei maniscalchi e faceva ritrovare gli oggetti smarriti: Sant Antoni da la barba bianca, fam trovà quel che me manca. la barba bianca è diventata con gli anni simbolo di nevicate infatti è "tradizione" che nel giorno di S. Antonio arrivi la neve: Sant’Antóni de la barba bianca, la nef no la manca!

Appuntamento quindi questo fine settimana a Parlasco e Crandola per le celebrazioni che, unendo un culto sacro e profano, onorano tra il 16 ed il 17 gennaio S. Antoni del purcél: a Parlasco nel programma spiccano la corsa degli asini e il concerto del coro Grigna mentre a Crandola lo spettacolo pirotecnico. Ma una tradizione che accumuna ulteriormente i due paesi sono gli scapinasc, tipici ravioli ripieni con uvetta, molto aromatici.

S. Antonio abate è anche patrono di Introbio oltre che di Parlasco e Crandola. La festa per tradizione ad Introbio viene celebrata il terzo lunedì di gennaio: Lunedì 18 alle 10.30 S. Messa solenne celebrata dal Decano della Valle e da tutti i parroci invitati. Al termine benedizione degli animali e incanto dei doni, una specie di asta, a favore dei lavori di restauro dell’oratorio di S. Caterina d’Alessandria.
 


  Sant’Antoni del purcell
  Che’l sunava el campanell

  Ul campanel el l’ha perdù
  Sant’Antoni el se scundù

  El se scundù de drèe a una porta
  Gh’era là una dòna morta

  La dòna morta l’ha sguagnì
  Sant’Antoni el s’è stremii

  El se stremii in una tal manera
  Che tucc i ann ghe fan la fera
!

  Sant’Antoni da la barba bianca fam trovà
  quel che me manca!
  Sant’Antoni miraculùs fam la gràssia de troà’l murùs!
  Sant’Antoni del campanèl fam la grazia
  chel murus al sia bel!

 

 


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